Cronaca

Occhio ai giardini: rifate piazza Umberto, ma senza toccare gli alberi

I lavori di riqualificazione delle nostre piazze entrano nelle aule di scuola: oggi pomeriggio alle diciassette in punto, infatti, Alessandra De Nitto e Gianni Picella del comitato a tutela dei giardini storici di Bari parleranno del verde di piazza Umberto I ‘cuore’ pulsante di Bari al Liceo Scientifico ‘Scacchi’. Picella e De Nitto faranno il punto dell’importante intervento del Comune di Bari e torneranno a spiegare come ‘…le polveri sottili letali ai polmoni sono catturate dalle foglie degli alberi’. Alberi ricchi di fogliame a milioni erano i Celtis Australis che insistono in piazza Aldo Moro, dove c’è la biglietteria dell’Azienda municipalizzata ai trasporti (Amtab); <<….povere piante, spesso la nostra città stata defraudata di tale patrimonio, Un anno fa subirono una potatura che ridusse quegli alberi e la chioma superiore a monconi>>, lamenta Picella, che è anche portavoce Fai. E oggi la vegetazione nel centro cittadino stenta a ripartire per colpa della dabbenaggine di chi ‘uccide’ pini e faggi nei nostri giardini andandoli a tagliare proprio in cima, condannandoli a morte certa. L’intervento inutile e dannoso a piazza Moro fu effettuato da operai che lavoravano per conto del Comune, ma che evidentemente erano totalmente a digiuno delle regole più elementari di botanica, per aver deturpato quegli alberi come peggio non si sarebbe potuto. <<Sarebbe opportuno che la manutenzione e gestione dei giardini storici e ancor più degli alberi monumentali sia praticata da giardinieri e non dalla società Multiservizi>>, incalza Picella. Ma gli interventi a danno di alberi e piante da parte di ‘presunti’ giardinieri si contano a decine e decine a Bari, originati dal pressapochismo di chi lascia nelle mani di incompetenti la cura delicata del verde poubblico. Dalla macchia mediterranea nei pressi di Pane e Pomodoro, ai giardini di San Pasquale, Carrassi e Poggiofranco, dove gli alberi vengono ‘martoriati’ da ignoranti che con le loro scale arrivano in cima, segando in maniera indecente anche quei rami che, invece, dovrebbero essere tagliati diversamente. Ma torniamo agli alberi ‘feriti a morte’ in piazza Moro, proprio di fronte alla Stazione Centrale: <<Questo giardino, come quello di piazza Umberto, fu studiato dal prof Franco Macchia, già direttore dell’Orto Botanico di Bari, personalità di studioso internazionale, al quale si chiede venga dedicato un giardino>>, continua Gianni Picella pronto a ripetere tutto agli alunni dello Scacchi in una città senza memoria . Una Città che continua a cancellare i suoi beni, i suoi tesori, come alle ex Casermette di Bari ricche di memoria e testimonianze, con centinaia di alberi in piedi da quasi un secolo che Comune e Ministero vogliono abbattere per farci la sede unica della Giustizia. A Piazza Umberto, invece, c’è un progetto di riqualificazione da 1.5 milioni di euro, che dovrebbe lasciare ‘intatto il patrimonio arboreo e la geometria dei viali dello storico giardino, con il restauro della fontana e della statua equestre di Re Umberto I’. Almeno così hanno garantito Sindaco e Assessore ai Lavori Pubblici. Ma da dopodomani, c’è da crederlo, potrebbero esserci centinaia di giovani occhi in più a non perdere di vista piazza Umberto I e il suo inviolabile patrimonio arboreo, quando in giro potrebbero esserci operai armati di seghe elettriche e scaloni senza le necessarie competenze…

Francesco De Martino


Pubblicato il 5 Maggio 2021

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