Odore di Murgia
Che effetto fa rivedere ‘Odore di pioggia’, il film d’esordio di Nico Cirasola? Guardando le cose ad una trentina d’anni di distanza, balza agli occhi l’originalità della scelta di una location come la Murgia di Gravina, di cui il Nostro è originario. Nel momento in cui andava affermandosi il fenomeno del cinema girato in Puglia sullo sfondo dei più triti luoghi comuni (i trulli, il mare pulito, la pizzica, le cattedrali…), Cirasola si muoveva già in controtendenza, senza lasciarsi intimorire da una povertà di mezzi – compensata da un esubero d’idee – che avrebbe scoraggiato i più. Quest’arte assolutamente italica d’arrangiarsi, e che conferì al film una leggerezza e un’imprendibilità garbata tali da metterne in ombra i limiti, fu in quei giorni gloriosi di lavorazione fonte di aneddoti e retroscena gustosi. Lo stessa regista ne ha illustrati alcuni poco prima della proiezione, col risultato di spianare la strada all’ameno sospetto che il vero ‘Odore di pioggia’ sia rimasto dietro le quinte. Ma restiamo a quanto invece è rimasto impressionato in pellicola. Cirasola, dicevamo, ha avuto il pregio di conferire dignità filmica ad un ambiente ancora oggi per metà sconosciuto e per l’altra metà snobbato. E invece questa nostra Murgia aspra e glabra funziona eccome sul grande schermo. E il richiamo ad atmosfere on the road – perfettamente rappresentato da Totò l’Acchiappamosche, il protagonista, che scorazza in solitudine in sella alla sua fiammante Guzzi d’epoca – non è prevedibile omaggio a certo cinema a stelle strisce, bensì frutto inevitabile di suggestioni potentissime. Resta un mistero come questa terra continui a non sedurre i cineasti. Eppure di motivi, anche storici, per appassionarsi ad essa e ambientarvi un film ce n’è a iosa : Durate la crisi di Cuba del 1962 alcune postazioni missilistiche NATO presenti sulla Murgia vennero armate con testate nucleari ; nel 1972 un aereo di linea proveniente da Roma e diretto verso Bari si schiantò al suolo tra Corato e Poggiorsini per cause imprecisate ma che alcuni vogliono ricondurre ad un inspiegabile campo magnetico che un determinato angolo della Murgia sprigionerebbe ; e dove una croce nera infissa in un cippo ricorda quella tragedia, la strada – che non è in piano – presenta un’inquietante anomalia : i mezzi riescono a procedere in salita anche a motore spento… Per fortuna in ‘Odore di pioggia’ Cirasola ritrae l’altra faccia della Murgia, quella che infonde simpatia e ispira serenità. Una serenità tutta sua, paesana e sognatrice, pigra e sonnacchiosa, surreale e teneramente poetica, spontanea e nemica dell’enfasi. Perciò inafferrabile. Perciò bella.
Italo Interesse
Pubblicato il 26 Settembre 2017