Cronaca

Oggi è la festa nazionale dell’albero, ma chi se ne ricorda?

Oggi si festeggia la Festa Nazionale degli alberi ed è l’occasione giusta per riprendere una norma che investe in particolare i comuni, obbligati a piantare un albero per ogni neonato. Tanto che alla Regione – Area per lo Sviluppo Rurale – servizio foreste, alcune settimane fa s’è sentita in obbligo, su sollecitazione dell’ex assessore comunale barese e vicesegretario del Partito Repubblicano Peppino Calabrese, di sollecitare, appunto, il Comune di Bari a mettere a dimora un albero per ogni neonato in base alla Legge 29 gennaio 1992, n. 113, modificata ed integrata con la Legge 14 gennaio 2013, n. 10.
Con questa ultima normativa, infatti, è stata istituita la giornata nazionale degli Alberi proprio per il 21 novembre di ogni anno, al fine di sviluppare gli spazi verdi urbani: legge emanata in attuazione del protocollo di Kyoto che si pone come obiettivo, attraverso la valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio arboreo e boschivo, la prevenzione del dissesto idrogeologico, il miglioramento della qualità dell’area, la valorizzazione delle tradizioni legate all’albero nella cultura italiana e la vivibilità negli insediamenti urbani. Forse pochi lo sanno, ma sarebbe necessaria la piantumazione  di  un  albero  per ogni neonato a seguito della registrazione anagrafica, ai sensi e per gli effetti della Legge 29 gennaio 1992, n. 113. Il linguaggio legale dovrebbe servire per far capire che, invece, quella legge risalente a quasi quindici anni fa, purtroppo, non viene applicata, o è applicata molto male, da molte amministrazioni comunali. A ritornare in argomento, in ogni caso, è stato Calabrese che già tempo fa ha preso atto che la Regione Puglia – fino al 1999 – ha fornito al Comune di Bari le piantine da destinare alla legge n. 113/92, e dal 2000, con successiva nota datata 6/03/2000 Prot. n. 529, ha comunicato la propria indisponibilità a fornire ulteriori piantine per l’attuazione della suddetta legge, causa mancato finanziamento statale. Insomma, la solita mancanza di erogazione fondi da parte dell’ente regionale, ha bloccato sul nascere ogni buona intenzione del Legislatore. Eppure l’obbligo per il Comune di residenza di porre a dimora un albero per ogni neonato, a seguito della registrazione anagrafica, dovrebbe imporre ad ogni Amministrazione Comunale l’esigenza di trovare spazi verdi esistenti o superfici nuove adatte ad accogliere le piantagioni arboree. Generalmente le Amministrazioni Comunali destinano a questo scopo apposite aree all’interno di parchi pubblici, scuole, aree verdi attrezzate, oppure nuove aree individuate dai Piani Regolatori per la realizzazione di verde pubblico. Inoltre, comunicano alle famiglie dei bambini interessati il tipo di pianta loro assegnata ed il luogo dove verranno piantate. Generalmente, nel giorno prescelto, sono invitati alla manifestazione oltre i bambini e le autorità civili e religiose anche i genitori per far sì che l’evento diventi una vera è propria festa. Ogni albero piantato viene individuato mediante una targhetta riportante il nome del bambino e l’anno di nascita. Al bambino, l’Amministrazione comunale, consegna una pergamena in ricordo dell’evento. Ma al Comune di Bari tutto ciò non accade perchè alla Regione Puglia non ci sarebbero fondi, tanto meno nel Bilancio Comunale. In realtà l’ente regionale a settembre, in una sua missiva indirizzata anche al Comune, ha precisato che le piante a disposizione per i neonati sono totalmente gratuite, ma il Comune di Bari non ne ha mai fatto richiesta. Conclusione? <>, chiosa Calabrese in una delle tante missive inviate a Palazzo di Città. La festa di oggi, c’è da giurarci, passerà totalmente inosservata a Palazzo di Città come altrove e dappertutto: figurarsi se ad amministratori dediti alla costruzione di palagiustiza, riqualificazione di lungomare e caserme può mai interessare piantare un albero per ogni bambino che nasce, a Bari…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 21 Novembre 2015

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