Cultura e Spettacoli

“Oltre l’incubo” un thriller che nasce da un omicidio di matrice religiosa

“Oltre l’incubo” (edizioni La Carmelina) è il titolo del romanzo pubblicato dallo scrittore- farmacista barese Beppe De Giglio, alla sua seconda e ben riuscita fatica letteraria. Il romanzo è un vero e proprio thriller, agile nella forma, pertanto assai gradevole, che in filigrana affronta il non semplice problema della integrazione nelle nostre città, con quartieri assegnati a ciascuna etnia. Di qui discende il tema religioso, perchè ovviamente ogni etnia ha il suo credo. Non a caso, il romanzo prende le mosse dall’ assassinio di un ingegnere turco e poi prosegue con altri morti ammazzati (una sorta di omicidi seriali) tesi ad alterare o far sballare la pax religiosa della città. Il racconto si svolge a Bari (così sembra leggendo i nomi delle vie), anche se il nome del Capoluogo non è mai menzionato espressamente. Abbiamo intervistato l’autore.

De Giglio, un noto e affermato farmacista scrittore. Perchè?

“Non è strano. Sono al mio secondo romanzo. Certo, faccio qui a Bari il farmacista, però mi piace la letteratura, e mi sono occupato di teatro. Ho sempre amato scrivere e leggo tanto”.

Di che cosa parla il romanzo?

“E’ un thriller che nasce da un omicidio di matrice religiosa e segue in questa maniera. Ci indica quello che potrà avvenire nelle nostre città multietniche nei prossimi anni. Io descrivo una città pacificata, ma il primo omicidio rompe questo delicato equilibrio. Infatti ne seguiranno altri”.

Lo trova di attualità?

“Sì, penso che non sempre è possibile la convivenza nelle città, specie quando le dosi di etnie sono sbagliate o concentrate tutte da una parte. Il filo sottile è questo. Non è detto che la società detta multietnica e multiculturale vada sempre bene, crea dei problemi”.

Tre poliziotti protagonisti, Max, Canio e Agata..

“Max è il più razionale, sa mantenere la calma, ma ciascuno dei tre è entrato in polizia per fare, tutto sommato, i suoi interessi. Max va a prostitute e gli piacciono le carte. Canio mena le mani, più dedito al lavoro anche trascurando la famiglia, cristiano apparentemente molto pio e devoto. Agata ha avuto seri problemi col marito”.

Ambientato a Bari?

“Ci sono dei riferimenti chiari, ma non cito Bari per dare al racconto un respiro più ampio”.

Libro ottimista?

“Pessimista”.

Oltre l’incubo: da leggere con attenzione, scattante, sa tenere sulla corda.

Bruno Volpe


Pubblicato il 6 Febbraio 2019

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