Cultura e Spettacoli

“Oltre ogni ragionevole dubbio”

Cronaca di una camera di consiglio. Si può condensare così l’ultimo e accattivante lavoro letterario dello scrittore e magistrato barese Francesco Caringella. Il titolo è: ” Oltre ogni ragionevole dubbio”, per i tipi della Mondadori, un vero best seller a livello nazionale, gradevole alla lettura, specialmente sotto l’ ombrellone. Rispetto al recente passato e a libri di stampo giallo (canovaccio per film di successo come Non sono un assassino) Caringella cambia leggermente rotta. Qui siamo al romanzo, che ha comunque per spunto un caso di presunto omicidio, presunto in quanto manca il cadavere di un imprenditore allontanatosi da casa senza apparenti motivi e mai rientrato. Imputati di omicidio sono due diabolici amanti che avrebbero tutti i motivi, ragionevoli, per farlo fuori. Il libro racconta il travaglio dei giurati in una interminabile camera di consiglio.  La giuria in certi casi persino si spacca a metà e non mancano neppure liti e momenti di tensione. Su tutti primeggia la bella figura della presidente della Corte, la dottoressa Viriginia Della Valle. Abbiamo intervistato l’autore.

Dottor Caringella, possiamo parlare di cronaca di una camera di consiglio?

“Ha perfettamente ragione, infatti lo è. Del resto nessuno, salvo i giurati, sa quello che accade dietro quelle mura, quando ci si ritira in camera di consiglio. E’ un tempo intenso e certe volte persino drammatico perchè è in gioco l’esistenza di altre persone”.

Nel romanzo i giurati popolari litigano alcune volte…

” La giustizia, per fortuna, non è fatta solo di togati, dunque tecnici, ma anche da elementi che arrivano dal popolo, i giudici popolari e il verdetto è una sintesi. Mi sembra evidente che ciascuno metta quello che ha, con pregi e difetti”.

Uno dei temi trattati è la differenza tra verità storica e processuale…

” Non sempre queste due categorie coincidono e combaciano. Però il giudice, suo malgrado, deve decidere non in base a convinzioni personali, magari persino giuste, ma solo in base a quanto emerge dalle carte del processo, senza aggiungere nulla. In poche parole non deve decidere sulla scorta di convinzioni personali o sentimenti, altrimenti sarebbe un opinionista”.

Oltre ogni ragionevole dubbio, che cosa significa?

” Che nel dubbio, come si diceva una volta, occorre asolvere. Questo non è lassismo, ma civiltà”.

I processi in tv, che ne pensa?
” I processi si fanno nelle aule di giustizia, quelli mediatici sono sbagliati, parlano alla pancia della gente”.

Domanda imbarazzante al magistrato. Che cosa pensa del caso CSM?

” Trovo imbarazzo e vergogna per quello che sta accadendo”.

Bruno Volpe


Pubblicato il 19 Giugno 2019

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