“Omicron sta per diventare endemica”
“Omicron sta per diventare endemica”: lo dichiara in questa intervista al Quotidiano il Presidente della Società Italiana di Virologia, il bresciano professor Arnaldo Caruso.
Professor Caruso, parliamo della variante omicron che tiene tutti preoccupati…
“Nel momento in cui questa variante è comparsa ha denotato una certa aggressività. Dipende da piccole modifiche nel suo genoma iniziale. Oggi al contrario la variante omicron ha diminuito gli effetti aggressivi, ma si dimostra più diffusiva nella popolazione, cioè colpisce un numero maggiore in quanto maggiormente infettiva, sia pur con sintomi più lievi rispetto alla delta”.
Oggi come oggi c’è da essere preoccupati?
“Assolutamente no. Omicron sta evolvendo verso uno stato di endemia e dobbiamo abituarci a convivere con questo virus, ritengo che raggiungeremo lo stato endemico prima dell’estate col caldo, quando si avrà una sorta di forma di raffreddorizzazione del virus, voglio dire che i suoi sintomi si ridurranno ad una sorta di raffreddore un tantino più forte”.
Lei ha parlato di colpo di coda di Omicron…
“Mi riferivo in special modo ai decessi. Non dobbiamo farci spaventare, tanto meno drammatizzare i numeri. I decessi che contiamo sono riferibili a soggetti ospedalizzati prima della variante omicron e si riferiscono quasi tutti alla delta”.
Il positivo asintomatico è da considerarsi malato?
“Assolutamente no. La positività ci dice soltanto che egli ha preso contatto col virus, ma non ci dice se il virus è vivo, solo i sintomi ci offrono un quadro chiaro. L’ esame maggiormente attendibile dunque non è il tampone antigenico, ma l’esame sierologico, solo quello parla chiaro”.
Ha un senso questa corsa al tampone?
“Assolutamente priva di ogni senso, scriteriata specialmente quella relativa al test antigenico che è in grado di dare sia falsi negativi che falsi positivi. Il tampone va fatto semmai soltanto in caso di sintomi, dopo quattro cinque giorni o se si ha fondato motivo di essere stati a stretto contatto con un malato conclamato”.
Ottimista?
“Lo sono. Come le dicevo ritengo che il virus si smorzerà prima dell’estate col caldo e dopo diventerà simile ad una influenza con vaccini da modificarsi ed aggiornarsi come accade durante ogni campagna influenzale”.
Bruno Volpe
Pubblicato il 19 Gennaio 2022