Cronaca

Oncologico: guerra nella Cgil per colpa dello sciopero proclamato e revocato

E’ guerra all’interno della Cgil, scatenata all’interno dell’Oncologico dopo la decisione di proclamare e poi subito dopo revocare l’agitazione del personale. Per alcuni ex leader storici del maggiore sindacato di sinistra, guidati da Peppino Catucci, l’aver deciso di scavalcare la struttura aziendale della Cgil/fp dell’Ospedale Oncologico di Bari, rappresenta <…la esatta esplicitazione di ciò che la cgil vuole attuare con il cosi detto accordo “storico e rivoluzionario” sottoscritto il 31 maggio da cgil-cisl-uil e confindustria codificato come Patto sulla democrazia e rappresentanza>. Ma cosa c’è di democratico se la RSU ovvero RSA che proclama uno sciopero contro l’oppressione e l’irresponsabilità di chi dirige la struttura, viene scavalcata con un atto di protervia, supponenza ed irresponsabilità, dalla propria organizzazione? E’ proprio ciò che sarebbe accaduto a Bari, come detto, nei confronti della cgil aziendale dell’ospedale Oncologico. Spieghiamo. Contro il volere degli iscritti alla Cgil e della RSU, il giovane Segretario Generale della Cgil di Bari -Area Metropolitana, decide di revocare lo sciopero di 2 ore che alla unanimità l’assemblea aveva proclamato su una puntuale e dettagliata vertenza aperta da anni sulla quale sia gli organi gestionali dell’azienda che la stessa Regione avevano sempre disatteso. <, spiega Peppino Catucci, già segretario Cgil e adesso portavoce dei lavoratori. Ma all’Oncologico le acque restano agitate, tanto che solo successivamente, su forte sollecitazione dei lavoratori ed iscritti, Ficco convoca un’assemblea e di fronte alle legittime contestazioni confessa candidamente che chi non è d’accordo può anche liberare il campo, tanto meglio pochi ma buoni. , sbotta Catucci, per il quale e’ del tutto evidente che il Ficco, giovane inesperto, catapultato alla guida della Fp/Cgil di Bari,  per la sua “presunta giovane età” e a pochi mesi dalla stabilizzazione in una delle tante agenzie regionali, ha dovuto eseguire quanto gli veniva ordinato dai  livelli superiori dell’organizzazione che forse doveva a sua volta non deludere il governo della regione puglia. L’amara conseguenza per la cgil tutta ed in particolare della FP è stata il dover prendere atto che la stragrande maggioranza degli iscritti, (circa 90) ad eccezione dei medici, si sono cancellati e hanno deciso di passare in massa al sindacato U.S.B. Anni di paziente lavoro da precedente Segretario Generale della Fp Cgil Provinciale e Metropolitana di Bari sono stati sacrificati in nome del , scrive a caratteri cubitali Peppino Catucci nel suo comunicato. Il quale, però, non molla e adesso ai lavoratori, iscritti e non dell’Oncologico di Bari, invia tutta la solidarietà della Rete 28 Aprile, Opposizione Cgil-Coordinamento Puglia. Ben sapendo che la loro battaglia per rivendicare diritti e prerogative sindacali non verrà affidata a sindacalisti giovani ed inesperti, magari anche gettati allo sbaraglio in battaglie troppo grandi per loro…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 13 Giugno 2013

Articoli Correlati

Back to top button