Ora niente più scuse: all’Auditorium si cambia registro
Si cambierà finalmente registro, per riprendere i lavori e riaprire finalmente l’Auditorium ‘Nino Rota’? A quanto pare sì in quanto, constatato il perdurare della situazione di stallo sia nelle operazioni di collaudo sia nelle procedure amministrative riguardanti i lavori di ristrutturazione, appunto, dell’Auditorium “Nino Rota”, il Consiglio di Amministrazione dello stesso Conservatorio, ha ritenuto di dare una svolta. Come? Attivando la “convenzione quadro” stipulata nel maggio scorso con il Provveditorato alle Opere Pubbliche e affidando allo stesso Provveditorato di stanza sul lungomare le funzioni di stazione appaltante. Si tratta, insomma, di arrivare finalmente alla conclusione dei diversi procedimenti ancora in sospeso. E ieri mattina, infatti, si è svolta proprio presso il Conservatorio “N.Piccinni” una riunione convocata dallo stesso Provveditorato per un “passaggio di consegne” da parte dei tecnici a suo tempo individuati dall’ex Provincia tra i suoi dirigenti tecnici, oggi in pensione, riunione alla quale hanno partecipato anche il presidente della commissione di collaudo e le imprese interessate, proprio per individuare le ultime criticità e tutti gli adempimenti ancora necessari per sbloccare una situazione che ha assunto ormai – e non da oggi – contorni surreali. L’auspicio – hanno commentato i vertici del Conservatorio a cominciare dalla presidente Marida Dentamaro- è che l’intervento di un organo dello Stato che esprime al massimo livello le competenze in materia di lavori pubblici, possa davvero essere <
quotidiano faticoso impegno – aggiungono all’unisono Presidente e Direttore del Piccinni – per sollecitare e seguire ogni passaggio, non c si poteva più accontentare dei passi avanti che, pure, sono stati fatti nell’ultimo periodo. Ecco, adesso si spera che la scossa del passaggio di consegne tra tecnici e direttori dei lavori per ridare impulso alla stazione appaltante serva a riguadagnare tempo, magari anche facendo chiarezza sui veri motivi di tanto ritardo. Chiusa alla città di Bari dal 1991 e, dopo troppi anni di polemiche e rallentamenti per il suo pieno recupero, i lavori di restauro parevano terminati nel 2014, eppure restava chiuso. Successivamente il ministro della Pubblica istruzione, Stefania Giannini, spiegò che l’ultimo stadio di avanzamento dei lavori era in via di pagamento e che le porte presto sarebbero state riaperte, ma anche questa promessa è finita nel silenzio, fino alla designazione alla presidenza della Dentamaro. Che sui giornali ha immediatamente minacciato fuoco e fiamme, per capire cosa stava succedendo, terminando anche lei contro il muro di gomma della burocrazia, delle imprese e collaudi, dei cronoprogrammi e dei progetti, mentre di certo sono stati spesi otto milioni di denaro pubblico. Per un contenitore ancora sigillato, pure se la struttura è evidentemente pronta. Il Conservatorio per i suoi responsabili ha già subito troppi danni, economici e d’immagine, per essere disposto a sopportarne ancora e, insieme alla città tutta, non deve aspettare oltre per tornare a disporre di un bene indispensabile all’attività istituzionale e comunque prezioso per gli operatori, per il pubblico, per tutti i cultori e gli appassionati della musica. Il 2017 sarà l’anno giusto per vedere riaprire le porte del ‘N. Rota’, dopo quasi trent’anni di parole, promesse e rinvii?
Antonio De Luigi
Pubblicato il 6 Dicembre 2016