Cultura e Spettacoli

Orlando, ovvero la perfezione di sé stessi

Si avvia alla conclusione ‘Il peso della farfalla’, la rassegna di teatro e danza a cura di Clarissa Veronico e promossa dall’Associazione Punti Cospicui, giunta quest’anno alla quarta edizione . Il penultimo appuntamento, quello di lunedì scorso alla Vallisa, è stato un acuto. In cartellone era ‘Orlando. Le primavere’ (Bianca Teatro), un lavoro scritto da Silvia Battaglio e dalla stessa interpretato insieme a Lorenzo Paladini. ‘Orlando. Le primavere’ è breve e delicata performance che trae spunto dalla più celebre e curiosa storia di Virginia Woolf. La Battaglio non considera la struttura del “libricino” della Woolf, come l’Autrice amava definire quell’opera. Se ne stacca per costruire un bellissimo, denso dialogo fra Orlando e sé stessa/o, fra la proiezione della Woolf  e il suo (malato) alter ego. Un dialogo sussurrato, assolutamente intimo. Così intimo che lo spettatore percepisce d’essere un intruso, un profanatore, un voyeur. Un dialogo che avviene come allo specchio. Ma qui non è dato sapere chi rappresenta la realtà e chi il suo riflesso. Sono realtà e riflesso la stessa carne che si scinde come lo yin e lo yang, oppure a confrontarsi sono opposti riflessi di un’unica idea? Senza scomodare Carroll, la sensazione è quella di due ‘entità’ contrapposte in un gioco (o una dannazione) per cui ognuna è pronta ad immergersi nel cristallo per rubare spazio all’altra, per fare spazio all’altra… Sensazione accentuata dal costume di base, comune ad ambo gli Orlando e di taglio e colore ambigui, sfuggenti, indecifrabili. Questo dialogare e cercare il confronto, questo confondersi e attraversarsi avviene attraverso un movimento lento, plastico e rarefatto che si consuma preferibilmente col corpo adagiato sul pavimento. Il tutto ambientato all’interno di uno spazio vuoto, avaro di luce, rischiarato da pochi lumi ad olio. Una condizione di luce deliberatamente sfuggente, del tutto in sintonia col carattere di Orlando, questa figura androgina in cui trova forma la perfezione di sé stessi, il monumento all’insoddisfazione, all’inquietudine, alla curiosità. Di spessore le interpretazioni di Silvia Battaglio e Lorenzo Paladini. – Ultimo spettacolo in rassegna, ‘Il giocatore – IV puntata’. Lo spettacolo, tratto da ‘Il giocatore’ di Dostoevskji, con Michele Altamura e Gabriele Paolocà, andrà in scena alle 19:30 di giovedì 7 dicembre al Prinz Zaum, via Abbrescia 54/a. Infine, ancora per tutto dicembre ‘Il peso della farfalla’ proseguirà  presso il Caf/Cap di Iapigia Torre a Mare ‘Mimmo Bianco’ con il Laboratorio ricerca-azione sul tema dell’identità.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 1 Dicembre 2017

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