Cronaca

Ospedale della Murgia, un’altra occasione persa per la sanità pugliese

E’ da quasi un anno che l’Ospedale della Murgia ha aperto ufficialmente i battenti ma, non trattandosi di un albergo a cinque stelle o un ‘resort’ per ricchi turisti di passaggio, l’impressione è che ancora oggi, dalla primavera dell’anno scorso, non vi siano i presupposti degli ‘standard’ stabiliti rigorosamente dalla legge  per l’entrata a regime della struttura. <>, ripete Nicola Brescia, segretario dell’Unione Sindacati dell’Impiego Pubblico e Privato. Secondo l’Usppi, difatti, già un anno fa bisognava verificare bene la sussistenza dei requisiti strutturali e organizzativi con riferimento al personale e alle figure primariali, impiantistici e tecnologici previsti dalle norme vigenti per l’autorizzazione all’esercizio e per l’accreditamento. Il che vale per le strutture pubbliche alla stessa stregua delle private. <>. Storia lunga e costellata di illusioni, quella dell’ospedale che da sempre chi conosce le cose della sanità pugliese ha sempre descritto come ‘ospedale fantasma’, nato nel lontanissimo 1990 –ma solo a parole, s’intende….- con una storia, quella del Nuovo Ospedale della Murgia in provincia di Bari, che rassomiglia tanto all’Ospedale San Paolo di Bari: 110 milioni di euro spesi in 22 anni per non entrare mai in funzione. Un tempo incredibile, nel quale si sono alternati sei presidenti di Regione, in Puglia, è caduta una Repubblica e sono morti una dozzina di partiti, ma non la volontà ferrea di rivoluzionare il polo sanitario tra Altamura e Gravina di Puglia, in mezzo dello splendido parco dell’Alta Murgia, tra paesi nei quali le comunità vivono prevalentemente di agricoltura. La struttura è divisa in tre lotti, due edifici gemelli da sette piani e uno centrale da cinque. Trecento i posti letto previsti, che potrebbero cominciare a materializzarsi, pero’, non prima di qualche altra settimana. Ma la sua storia, come hanno già confermato molti politici e cronisti locali, è un groviglio di problemi burocratici e politici. I primi finanziamenti sono stati approvati dal Consiglio regionale nel 1990: 8 miliardi nel primo triennio, 53 miliardi nel secondo, per un totale di 61 miliardi di lire. Nel 1996 arriva dal Parlamentino pugliese un nuovo stanziamento: altri 30 miliardi di lire. Il primo lotto viene bandito nel 1997 e consegnato sette anni dopo. Siamo al 2004, la moneta è cambiata; si stanziano nuovi fondi, 23 milioni 750 mila euro. Ma i lavori del secondo edificio non procedono più speditamente del primo. Bandito nel 2004 viene realizzato dopo un estenuante stop and go, durato anni. Non è la volontà politica a bloccare i lavori quanto piccoli e penetranti problemi di ordine burocratico. “Ci si ferma per un mese per le condotte dell’acquedotto da rifare, altri otto mesi per attendere la prima variante, poi altri tre mesi per attendere la variante che non arriva e quando finalmente c’è, ci si riferma per sette mesi per la perizia di assestamento; altri quattro mesi per il maltempo e poi una pausa per richiedere i danni causati dal maltempo che si sono tradotti in un risarcimento alla ditta costato 140 mila euro dopo un accordo bonario. Si potrebbe continuare all’infinito. Il terzo lotto vive, invece, il passaggio di consegne tra l’allora presidente Fitto e il suo successore Vendola. E siamo al 2008; arrivano altri 21 mila 470 euro, ma solo due anni piu’ tardi la Giunta migliore e di sinistra guidata alla Sanità da quella volpe di Alberto Tedesco tira fuori dal cilindro gli ultimi 10 milioni di euro per dar finalmente corpo al grande sogno ospedaliero della Murgia dai contorni e reparti poco chiari o in attesa della luce verde. E cioè in via di definizione, dopo il grande spot dell’inaugurazione. Era il 13 aprile 2014… 

 

Francesco De Martino                                           

                                                                                             


Pubblicato il 6 Maggio 2015

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