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Ospedale ‘Di Venere’: il parcheggio della vergogna

La signora Annamaria (la chiameremo così) vive sola ed è molto malata. Tra le umiliazioni peggiori ci sono quelle che deve sopportare quando è costretta a recarsi in ospedale, al ‘Di Venere’ di Bai-Carbonara per essere precisi, quando i posti che dovrebbero essere a disposizione di chi ha difficoltà vere a deambulare sono occupati da medici, infermieri, impiegati, utenti senza scrupoli o chissà chi. Tutti, insomma possono occupare quei posti riservati, salvo chi ne avrebbe diritto, nell’Ospedale ‘Di Venere’ di Bari-Carbonara. Ma lasciamo parlare la signora Annamaria, che la settimana scorsa ha scritto direttamente ai direttori amministrativo e sanitario del nosocomio, sperando che le cose cambino. <<Nei giorni 8 e 9 gennaio mi sono fatta accompagnare presso il Presidio Ospedaliero “Di Venere”, Reparto Oculistica, per essere sottoposta ad intervento chirurgico urgente. Sono una paziente molto malata, affetta da patologie neoplastiche (leucemia ed altro) ed invalida al 100%, codice 048, munita di regolare contrassegno per invalidità, necessario sia per accedere nell’Ospedale che per parcheggiare l’autovettura all’interno dell’ospedale, nonchè per parcheggiare l’autovettura negli spazi riservati agli utenti diversamente abili, appositamente predisposti per dette necessità, riservato agli utenti disagiati a deambulare. Con mia grande sorpresa ho trovato tutti gli stalli riservati per detto bisogno, occupati da autovetture sprovviste di regolare contras-segno rilasciato dalle Autorità che autorizzano l’esclusivo parcheggio. Faccio presente, inoltre, che sia lo spazio destinato a detto servizio, esistente nei pressi  dell’ingresso di via Ospedale Di Venere, sia lo spazio situato nei pressi della palazzina degli Uffici Amministrativi e Sanitari, riservati agli invalidi con la relativa specifica segnaletica in bella evidenza, sono risultati “tutti” occupati da autovetture sprovviste di regolare autorizzazione (contrassegno per diversamente abili), eccetto soltanto per due autovetture che oltre alla precitata autorizzazione era esposto anche il dischetto rilasciato dall’Ordine dei medici chirurghi. Con l’occasione –si legge ancora nella missiva già arrivata sulla scrivania dei due dirigenti ospedalieri – segnalo che è stato riscontrato una altra anomalia presso il CUP dove alla postazione riservata al servizio ticket e precisamente alla voce “Prioritario” non sono comprese tutte le categorie aventi diritto alla priorità e/o precedenza nella procedura di prenotazione della prestazione sanitaria da effettuare, come ad esempio per gli invalidi codice SO2 ed altre categorie benemerite. Tutto ciò a differenza di tutti gli altri CUP esistenti sia nelle strutture Ospedaliere che nei Distretti Sanitari della ASL BARI – BAT nonché presso altre strutture limitrofe, creando così disagio e disparità di trattamento ai cittadini che hanno bisogno di più attenzione e disponibilità da parte delle Istituzioni. Tutto ciò premesso, Vi interesso, ognuna per la parte di propria competenza, perché intervengano al fine di eliminare, quanto prima sia i disservizi esistenti presso codesto Presidio Ospedaliero nonché il legittimo malcontento che regna nei cittadini, specie per i più bisognosi di cure e attenzioni  e pertanto, costretti loro malgrado, a frequentare i luoghi di cura e di speranza. In attesa di cortese ed urgente intervento risolutivo porgo distinti saluti e ringraziamenti anche da parte dei cittadini utenti>>. Questa la lettera, parola per parola, giunta a chi potrebbe all’interno dell’Ospedale ‘Di Venere’, con disposizioni rapide e mirate a riconoscere e punire chi non rispetta la segnaletica riservata ai disabili, facendo magari anche funzionare al meglio il Centro Unico di Prenotazione. Una lettera scritta da chi ancora ci crede e spera in una risposta…

 

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 18 Gennaio 2018

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