Ospedale ‘Di Venere’: scabbia e tubercolosi in corsia ma Emiliano pensa a nomine e sagre…
Non è una novità: l’Ospedale “Di Venere” a Bari/Carbonara è finito agli ultimi posti nei valori ‘standard’ dei servizi sanitari offerti negli elenchi stilati dall’assessorato pugliese alla Salute a riprova casomai ce ne fosse bisogno che il disegno degli amministratori regionali è quello di privare la Città di Bari di un altro fondamentale polo sanitario, per di più all’interno di un territorio in degrado e periferico che tocca Carbonara, Ceglie, Loseto, Bitonto e Modugno. Trasferendo, lo riscriviamo per la ennesima volta su queste colonne, conoscenze e competenze altrove. Un vero disegno omicida dal punto di vista medico/sanitario che, però, fa letteralmente a pugni con il pullulare dei cantieri aperti all’interno del nosocomio alla periferia nord di Bari, come se in effetti il disegno subdolo di cui sopra fosse solo frutto di improvvisazione o, al peggio, incapacità. Il vero obiettivo, dunque, sarebbe mirato ad appaltare opere di riqualificazione che subito dopo essere stati ricostruiti con corsie e reparti luccicanti come nuovi, vengono immediatamente chiusi e dimenticati, sprangati. In provincia di Bari è accaduto a Monopoli ma anche a Gioia del colle e Putignano e ora, appunto, al “Di Venere”. <
Francesco De Martino
Pubblicato il 17 Luglio 2015