Cronaca

Ospedale San Paolo, ancora terra di nessuno

L’Ospedale San Paolo, dopo la ‘storiaccia’ un po’ di tempo fa del medico costretto a togliere a mani i punti di sutura, torna in primo piano (si fa per dire….) per altre nefandezze tipo sale operatoria infestate da sgraditi ospiti a quattro zampette,  senza “Zona filtro” e senza “barelle”. Tutto questo stando alle denunce di comitati e organizzazioni sindacali in fermento da anni e anni, pronti a ripetere che fin troppo spesso nel nosocomio barese alla periferia nord della Città non sono rispettate le “normative igieniche ambientali di base”. E così nei giorni scorsi sarebbe stato trovato anche uno scarafaggio volante in sala operatoria, dove invece dovrebbero essere il fondamento della procedura della sicurezza e accoglienza dei pazienti. A nulla sono valsi i numerosi incontri, le tante richieste, i diversi meeting: nel quartiere operatorio non è ancora stata approntata una zona filtro atta all’introduzione del paziente in sala operatoria. Questo vuol dire – in termini pratici – che il paziente viene accompagnato fino in prossimità del letto operatorio con il letto di reparto, e non esiste la possibilità di spostare il paziente dal letto di reparto al letto operatorio utilizzando una apposita barella: questa barella, che dovrebbe soggiornare in sala operatoria, nella cosiddetta “zona filtro” appunto, rendendo l’operazione di accompagnamento molto più “sterile”. Sul piano occupazionale, su quello igienico e sulla sicurezza troppe carenze, dunque, all’Ospedale San Paolo: diverse unità operative senza personale, quartiere operatorio senza zona filtro e senza barelle. I pazienti vengono portati in sala operatoria con le stesso letto del reparto e con lo stesso ascensore adibito ai cittadini. Insomma, l’Ospedale San Paolo è sempre più “terra di nessuno”, con un organico medico e paramedico ridotto all’osso, con turni di lavoro massacranti e un carico di lavoro insopportabile. Inoltre, molto spesso, il personale in servizio non ha la possibilità materiale di effettuare il secondo riposo dopo il turno di notte, a scapito della qualità del servizio offerto. La situazione dunque potrebbe ben presto entrare in stallo, ed ovviamente ad essere pregiudicati sarebbero prima di tutto i pazienti: lo scenario peggiore è quello di una “interruzione di pubblico servizio”, con l’impossibilità di garantire tutti i turni già nel mese di aprile vista la situazione di “sotto-organico”. Nei prossimi giorni, i lavoratori del secondo ospedale cittadino potrebbero riunirsi in assemblea per decidere eventuali forme di protesta, ma dall’anno scorso le contestazioni già presentate ai referenti del Lungomare Starita, dove ha sede l’Azienda sanitaria Locale di Bari, non hanno sortito effetti concreti. Che fare, di più? Come sanno tutti, in più, c’è un altro, ancora maggiormente preoccupante capitolo legato alla sicurezza dell’ospedale San Paolo e anche in questo caso a nulla sono servite le denunce di sindacati, medici, infermieri, ma anche semplici cittadini e degenti. La vigilanza è carente: in qualsiasi reparto si entra e si esce a ogni ora del giorno e della notte con una facilità disarmante. Vieppiù, il parcheggio dell’Ospedale San Paolo è terrà di conquista per vandali, parcheggiatori abusivi e ‘topini’. Ogni giorno ci sono furti e atti vandalici alle macchine del personale medico e paramedico. Richiesto inutilmente da tempo alla Asl di Bari una guardiania 24 ore su 24 a causa delle vere e proprie aggressioni patite da dipendenti e visitatori da parte di una nutrita quanto violenta e arrogante pattuglia di parcheggiatori abusivi che spadroneggiano all’interno dell’area parcheggio del nosocomio, nonostante la recinzione. In caso contrario, unitamente al personale scenderà in piazza a protestare l’inadeguatezza dell’Ospedale.  Ma non basta. Le segnalazioni di furti non si contano più. Soldi e oggetti personali non sono al sicuro nemmeno sotto chiave. Indice puntato anche contro la colpevole assenza, della Commissione per la sicurezza sul lavoro prevista dalla legge 626, visto che, sempre un anno fa, era stato chiesto che fossero sottoposti a visita medico legale tutti i dipendenti delle Sale Operatorie del San Paolo. Ebbene, niente di niente è stato fatto da politici e amministratori deputati a controllare e risolvere i problemi della sanità pugliese. Ed il capo della giunta/assessore alla salute Emiliano, continua a essere inseguito ogni giorno nelle viuzze della Capitale da torme di giornalisti, mentre entra o esce dal ristorante o dalla sede centrale del Partito Democratico, o va al bar, aspettando l’esito delle primarie per la segreteria. E la regione Puglia sta a guardare…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 11 Marzo 2017

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