Cronaca

Ospedale San Paolo: carenza di personale e inadeguatezza delle strutture

“L’ospedale San Paolo di Bari è al collasso – tuona Nicola Brescia segretario generale del sindacato Usppi – La carenza di personale e l’inadeguatezza delle strutture, potrebbero mettere a rischio l’incolumità de pazienti e non garantire i livelli essenziali di assistenza”. A denunciare la drammatica situazione ci pensano il segretario provinciale dell’Usppi Gianfranco Virgilio e il segretario generale Nicola Brescia. Una condizione disperata che oramai si protrae da tempo immemore, senza che qualcuno vi ponga rimedio. Proteste, denunce, esposti, petizioni e perfino interpellanze ad assessori e ministri, c’è veramente di tutto nella cartella riguardante la mancanza di sicurezza all’ospedale San Paolo. Da circa una paio d’anni, i dirigenti medici dell’Unità Operativa di Medicina e Chirurgia di Accettazione di Urgenza dell’ospedale, hanno denunciato la carenza di personale infermieristico e l’inadeguatezza delle strutture, che potrebbero mettere a rischio l’incolumità dei pazienti e non garantire i livelli essenziali di assistenza. Si tratta di una enuncia rilanciata in un’interrogazione urgente al Presidente della Giunta e all’assessore alla Sanità. Ma nel nosocomio alla periferia Nord della Città di Bari, non è mai cambiato niente e non solo dal punto di vista della sicurezza. “I medici – sostengono amareggiati i segretari Usppi Brescia e Virgilio – accusano l’assenza del cosiddetto ‘triade’, ossia la classificazione dei pazienti in entrata al Pronto Soccorso, a seconda dell’urgenza e della gravità delle patologie. Denunciano anche carenze assolute di personale infermieristico e ausiliario, nonchè la mancata attivazione dell’osservazione breve, l’inadeguatezza delle strutture dell’Unità Operativa, la cronica mancanza di posti letto, l’inopportuna gestione della accettazione ordinaria e una situazione paradossale in ordine alla gestione delle apparecchiature TAC”. L’irrimediabile carenza di personale, lo stress a cui sono sottoposti gli operatori sanitari per l’effettuazione di doppi turni, la rinuncia al riposo settimanale e alle ferie stanno portando il San Paolo di Bari, al collasso. Mancano infermieri, operatori socio sanitari, ausiliari, ostetriche e tecnici. Tutto questo, di conseguenza, porta molteplici disfunzioni organizzative, che si ripercuotono sulla qualità dei servizi e dell’assistenza erogata. “Giornalmente vengono rinviati diversi interventi – continua Brescia – perché le sale operatorie, per carenza di personale, lavorano a metà della propria potenzialità. Gli infermieri, in molti reparti, sono costretti a effettuare turni di dodici ore continuative e a rinunciare al riposo settimanale, ad effettuare mansioni inferiori. Notevoli, dunque, le carenze assistenziali, in quanto il personale presente in turno è quello strettamente necessario a garantire le emergenze”. La paura fa ancora novanta in alcuni reparti, da quelli di medicina e chirurgia ad accettazione d’urgenza, tanto che i medici ed infermieri da tempo inviarono una lettera ai vertici della Asl di Bari, nonché ai direttori amministrativo e sanitario dello stesso Ospedale San Paolo, nella quale denunciavano dettagliatamente carenze e disservizi all’interno del nosocomio barese. E dire che l’assessorato alla Salute doveva rispondere circa lo stato di tutti gli ospedali della Asl di Bari, le carenze nelle piante organiche, il tasso di utilizzo delle apparecchiature e tutte le carenze denunciate dai medici, mentre la Giunta guidata da Vendola, avrebbe dovuto assumere provvedimenti immediati per mettere in sicurezza l’ospedale e garantire la incolumità dei pazienti e il rispetto almeno dei livelli minimi di assistenza. (adl)

 

 

 


Pubblicato il 11 Luglio 2012

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