Cronaca

Ospedali sotto pressione, tra covid e carenza di medici e infermieri

​Sembra proprio un dialogo tra sordi, quello avviato da troppo tempo senza risultati tra rappresentanti sindacali e vertici della sanità per porre fine -….o perlomeno arginare – la crisi infinita dei reparti emergenziali degli ospedali baresi. Dunque, pronto soccorso allo stremo negli Ospedali “Di Venere” di Bari/Carbonara e “San Paolo” alla periferia nord della città di Bari. Dove, se dovessero essere trasferiti per mobilità due unità mediche (una dal “Di Venere” e l’altra dal “San Paolo” per coprire il Pronto Soccorso di Corato) sarebbero in due i reparti d’emergenza ad andare in tilt a partire praticamente da quest’oggi. <<Una vergogna per la città>>, tuona il segretario Usppi Nicola Brescia. Il quale ha già chiesto per iscritto al dg Sanguedolce di revocare quelle mobilità poiche’ non e’ accettabile che personale medico faccia piu’ di undici ore continuative di lavoro. Insomma, il sistema sanitario pugliese sembra stritolato da problemi già presenti -…e mai affrontati seriamente – prima della pandemia. “La quarta ondata è una vera esplosione di contagi con ancora più pressione sulle strutture ospedaliere“, rimarca Brescia, dipingendo un quadro sconfortante, bisognoso di immediati interventi reali da parte dell’azienda sanitaria barese. Per il sindacato autonomo la pandemia è stata di forte impatto, dovendo far fronte all’emergenza con personale stremato e disilluso, ma ora nei pronto soccorso del “Di Venere” e “San Paolo” si respira proprio aria pesante. E alzando il tono della vertenza, per l’Usppi è proprio giunta l’ora di farla finita con “scelte clientelari e indecorose all’immagine della stessa Asl/Bari”. Per di più, ad appesantire una situazione già insostenibile, ci sono positività e quarantene di diversi operatori sanitari, o congedi per figli minori risultati positivi al virus. Una situazione che potrebbe deflagrare da un giorno all’altro, rendendo ancora più complessa la predisposizione di turni di lavoro già complicati, senza considerare le difficoltà di reperire medici e infermieri anche in altri reparti, come la Medicina Generale e Chirurgia nel Presidio Ospedaliero di Carbonara e perfino al “Fabio Perinei” di Altamura e al “San Giacomo” di Monopoli. Una situazione che non può essere affrontata continuando a pesare sul personale in servizio, abbassando i costi a scapito dell’assistenza. Ecco perchè l’Usppi/Puglia ai vertici della sanità torna a chiedere l’assunzione di personale medico e di comparto: “Siamo al limite del collasso e ora più che mai bisogna stabilizzare il personale precario necessario. Ma senza ostacolare qualità e accessibilità dei servizi offerti alle persone, la cifra su cui misurare tutte le prestazioni essenziali, sia quelle esistenti che di prossima definizione. Prestazioni che il sistema pubblico deve erogare a garanzia dell’universale esigibilità di diritti sociali fondamentali”. In calendario sarebbe già pronta la data dell’incontro tra sindacati, direzione Asl/Bari, medici e infermieri per una soluzione rapida per restituire dignita’ lavorativa al personale impegnato nei reparti più esposti dei nostri ospedali con turni massacranti. Contrari alle disposizioni di legge.

Francesco De Martino


Pubblicato il 1 Giugno 2022

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