Cronaca

Ostello della Gioventù a Palese, destino segnato…

Se  non  ci  saranno  interventi  di  manutenzione  straordinaria  immediati,  il destino  dell’ex Ostello della Gioventù sul Lungomare Massaro di  Palese sembra proprio segnato, parola del consigliere circoscrizionale Antonio De Michele (Fli) che lancia l’ennesimo invito alle istituzioni locali e regionali per porre in essere le azioni opportune a salvare dall’imminente crollo l’Ostello. La  struttura, secondo De Michele, sta  cedendo letteralmente a  pezzi  ed è  diventata  uno  scheletro  di cemento, ferro e tufi sottoposti da anni all’erosione dei venti e soprattutto della  salsedine marina. L’ostello senza interventi di ristrutturazione immediati seguirà probabilmente il triste destino che ha segnato un altro manufatto famoso e per certi versi storico, il Ristorante “Da Tommaso” che era ubicato, come molti ricorderanno, quasi dirimpetto all’Ostello. Ma il ristorante era di proprietà privata, diversamente dall’immobile che ospitava il turismo giovanile, ancora di proprietà pubblica, e cioè della Regione Puglia.  Recuperare l’immobile, dice De Michele, per  restituirlo  all’intero  capoluogo  di  regione nella  sua  originaria  destinazione,  in  quanto per diverso tempo ha  ricoperto un ruolo fondamentale  per  il  turismo  giovanile  Europeo. Oppure si può utilizzarlo come struttura  per  la  residenza per anziani, come  alloggio  per  gli  studenti  universitari  fuori sede o sede di associazioni locali, per esempio all’associazione  G.A.T.  (Gruppo  Artistico  Teatrale  – Palese ) o altre. Le idee e proposte ,dice De Michele, sono tante ma dalla Regione Puglia non giungono atti concreti a parte una delibera la n °1609  del  23/10/2006  in cui fu stanziata  la  somma  di  1.000.000, 00  di  Euro  per  la  riqualificazione   ristrutturazione  e  l’adeguamento  funzionale  dell’Ostello  del  Levante, poi nient’altro. Un altro cittadino di Palese ,Piero Pantaleo ,presidente dell’associazione Centrod’arte89, si associa a De Michele per invitare la Regione Puglia ma anche la Provincia ed il Comune di Bari ad adoprarsi sinergicamente per salvare prima e ristrutturare poi l’Ostello della Gioventù sul Lungomare Massaro di Palese. Impegni e promesse per salvarlo si sprecano: tornerà a splendere sul lungomare di Palese. Ne era convinto, dichiarava a Marzo 2009  il Prof. Franco  Chiarello, commissario dell’Azienda di promozione Turistica della Provincia di Bari. In una intervista rilasciata ad un sito telematico locale  tuttora visibile (http://circoscrizione1.altervista.org/palese.htm) Chiarello affermava che il suo primo impegno come commissario era stato quello di reperire risorse e, dopo averle trovate, mettere in moto il meccanismo burocratico per sanare e ristrutturare il manufatto. Dopo i primi problemi iniziali  per quanto riguardava la fase progettuale, attraverso una convenzione con il comune di Bari la regione Puglia, affermava Chiarello, aveva  affidato a quest’ultimo il progetto esecutivo, per  il progetto di ristrutturazione edilizia che fu approntato, mancava solo della parte degli impianti di fornitura energetica dell’immobile. A tal proposito –Chiarello- sperava che il milione di euro, già stanziati dalla Regione Puglia per l’Ostello venisse integrato con altre risorse per realizzare impianti energetici ecocompatibili per alimentare un  immobile di proprietà esclusivamente pubblica. Era fiducioso ed in buona fede Chiarello tanto da stimare entro 12 mesi(Marzo 2010) l’espletamento della gara di affidamento dei lavori per quanto riguardava la ristrutturazione edilizia, e dopo altri 12 mesi(Marzo 2011) il tutto  poteva  essere completato e l’Ostello sarebbe stato pronto per ritornare alla sua antica funzione, ospitare  giovani e studenti di tutto il mondo. La realtà attuale è ben diversa ed il sogno di Chiarello e di tantissimi cittadini di Palese rimane ancora oggi un sogno, l’unica cosa che avanza inesorabilmente è il degrado dell’immobile che è facilmente accessibile da parte di tutti e  costituisce un pericolo per chi vi si avvicina o tenta di entrarvi, i responsabili regionali sono avvertiti.
 
Gaetano Macina
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 8 Giugno 2011

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