Cultura e Spettacoli

Ostriche e perle. Ogni tanto…

Quando un corpo estraneo grande quanto un granello di sabbia o una micro scheggia di roccia si ferma nella cavità palleale dei molluschi bivalvi (ostriche in prevalenza), i tessuti dell’animale, per difendersi dall’irritazione che ne consegue, lo coprono di strati di calcio in combinazione con altri minerali. In questo modo, nel corso d’alcuni anni, prendono corpo quelle piccole formazioni sferiche note come perle. E’ dal passato più remoto che queste gemme sono simbolo di potere, prestigio e ricchezza: Nel Nuovo Testamento (Matteo 13, 45-46) Gesù paragona il Regno dei Cieli a una “perla splendida”, mentre nel Corano (35:33) il regno dei Cieli ha “giardini di perpetua beatitudine e chi vi entrerà sarà adornato con braccialetti d´oro e di perle”. Gi antichi greci associavano la perla ad Afrodite, dea dell’amore e della bellezza (e nel suo ‘Nascita di Venere’, la celebre tela del Botticelli conservata nella Galleria degli Uffizi, la dea è rappresentata mentre emerge da una grande conchiglia spalancata). In proposito i Romani non erano da meno ai Greci : Quando la città eterna cominciò ad affermarsi,  le perle – affluite in quantità  con i grandi bottini di guerra – assursero a tale status symbol che Giulio Cesare dovette intervenire promulgando una legge ‘suntuaria’ (ovvero finalizzata a contrastare l’ostentazione del lusso) che vietava il possesso e lo sfoggio delle perle ai rappresentanti delle classi meno abbienti (e si racconta che lo stesso Cesare regalasse alla sua amante Servilia una perla del valore di sei milioni di sesterzi, quando all’epoca la paga di un legionario non raggiungeva i mille sesterzi l’anno). Elisabetta I Tudor era soprannominata ‘La Regina delle perle’. Non contenta di ornare mani, collo e orecchie, come testimoniano celebri dipinti, possedeva un guardaroba di oltre tremila vestiti adorni di perle ; si dice che avesse ordinato al suo orefice un collare di perle persino per il suo ermellino… Le ostriche perlifere per natura o per intervento umano sono tipiche dei mari orientali (ce n’è anche d’acqua dolce). Ciò non toglie che, eccezionalmente, pure i molluschi dei nostri mari riservino di queste sorprese. A gennaio del 2020 un salumiere di Laterza acquistava da una pescheria di Massafra una partita di ostriche. Si immagini la sorpresa dell’uomo quando nell’aprire il guscio d’uno di quei molluschi si ritrovava in mano una perla di otto millimetri di circonferenza. La gemma ora orna un anello della moglie del fortunato salumiere (per la cronaca, le ostriche di quella partita furono giudicate “freschissime”).

 

Italo Interesse


Pubblicato il 2 Luglio 2021

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