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Palazzi al posto del cinema Armenise, ancora tutto fermo

Riflettori sempre puntati sull’oramai ex Cinema Armenise all’incrocio tra via Pasubio e via Giulio Petroni, nonostante il vecchio cinematografo sia stato ormai svuotato a causa della imminente demolizione per far posto ad un complesso edilizio. Almeno così pareva un paio di mesi fa, poi tra denunce ed esposti è intervenuta la magistratura inquirente (la Procura della Repubblica di Bari ha affidato l’indagine al Gup Romanazzi) e tutto è sospeso in attesa di capire cosa è accaduto, prima che una palazzina residenziale prenda il posto di uno dei cinematografi più antichi –come detto- della Città, dopo che nel tempo hanno chiuso altri cinematografi come il Jolly, l’Odeon e l’Adriatico di San Pasquale, il Supercinema e l’Impero del Libertà, l’Oriente al Murattiano. Ma c’è chi non si rassegna, appunto, e chiede di far luce su una vicenda che nasconde, tra le pieghe, aspetti che meritano l’approfondimento dei cittadini. E mai come adesso servono le mobilitazioni dei cittadini, quelle appunto che possano servire a costruire una città migliore. <>, il grido riecheggiato nelle settimane passate nella riunione di cittadini e associazioni all’angolo di via Giulio Petroni, mentre dal comitato di quartiere guidato da Leonardo Scorza e Enzo Madetti rimbalzano i primi dubbi, squisitamente tecnici. Per capirci: nelle tavole b0 (servizi di progetto) e b1 (interventi di progetto) del piano particolareggiato di Carrassi, infatti, il cinema-teatro Armenise è indicato come servizio esistente confermato e come servizio previsto nell’unità minima d’intervento um3. Il piano particolareggiato del quartiere prevede un dettagliato progetto definitivo per l’ um3. tale progetto, che definisce l’isolato “caratterizzato dalla presenza del cinema,  è concepito in modo complesso “al fine di mantenere il blocco del cinema teatro e di ospitare, poi, funzioni commerciali, terziarie e residenziali”. Insomma, il p.p. di Carrassi chiarisce che, per la um3 “nel piano particolareggiato è presentata una soluzione organica che prevede la demolizione e ricostruzione del cinema, ma, data la particolare disposizione degli altri volumi secondo una forma ad elle, è anche possibile ipotizzare una soluzione alternativa che, lasciando in piedi il cinema nell’attuale conformazione, preveda solo l’edificazione del blocco ad elle e della piazza”. Non vi e’ alcun dubbio, dunque, per i rappresentanti del comitato guidato dall’ex presidente della VI Circoscrizione Leonardo Scorza che il piano particolareggiato in questione impone di salvaguardare la funzione del cinema-teatro nel quartiere quale essenziale componente del sistema dei servizi. In clamoroso contrasto con tale indicazione del p.p., il 17 febbraio 2015 il direttore del settore urbanistico ha rilasciato il permesso di costruire pdc 256/2013  che consente la demolizione del cinema Armenise e la costruzione di un palazzo per residenze; i lavori sono ormai  iniziati. “Tutto ciò e’ inaccettabile”, per i cittadini che hanno a cuore il futuro del quartiere, comitati in testa.  Che a sindaco e tecnici comunali hanno chiesto di annullare in autotutela il pdc 256/2013  bloccando immediatamente i lavori di demolizione ed attuando, invece, le scelte qualificanti di rigenerazione urbana del p.p. di Carrassi. Magari svelando, una volta per tutte anche chi si nasconde dietro la cordata di imprenditori che hanno intenzione di costruire palazzi al posto di luoghi di cultura. Da abbattere in quattro e quattr’otto…

Francesco De Martino


Pubblicato il 3 Maggio 2016

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