Cronaca

Palese e Santo Spirito: centri dimenticati dal Comune tranne che per i tributi e i voti

Al Comune di Bari spesso si dimenticano delle ex frazioni a nord del capoluogo per i servizi, lavori ed attività da rendere alle comunità di Palese e Santo Spirito che insieme, già per il solo numero dei residenti, rappresentano circa il 10% dell’intera cittadinanza barese e che, nel caso fossero Comune a e se, questo sarebbe l’ottavo, per numero di abitanti, dell’attuale “Città metropolitana di Bari” che – come è noto – si compone di ben 41 realtà comunali autonome. E che l’Amministrazione barese sovente si dimentica di questi territori – a detta di molti residenti – è dimostrato ultimamente anche dal fatto che il Comune sta quasi sicuramente omettendo di vigilare financo sull’attività di coloro che effettuano interventi di interramento stradale in concessione, come nel caso dei lavori di posizionamento delle linee in fibra ottica. Lavori che, stante alla convenzione, prevedono anche un tempestivo ripristino dell’intero manto stradale interessato dallo scasso, cosa che in realtà a Palese e Santo Spirito o non avviene in maniera integrale, o avviene con notevole ritardo rispetto all’esecuzione delle opere per le quali il Comune ha autorizzato l’interramento e, quindi, la rottura del manto stradale esistente. Infatti, nelle due ex frazioni marinare a nord del capoluogo da mesi gran parte della rete stradale urbana è stata interessata dai lavori di posizionamento della fibra, ma la riasfaltatura della carreggiata avviene o in maniera parziale, oppure con molto ritardo rispetto al completamento dell’attività di interramento dei cavi. Situazione, questa, che sta creando non pochi disagi agli utenti stradali locali, in particolar modo a ciclisti e motociclisti che, in presenza dei cordoni e pozzetti realizzati per posizionare la rete digitale, però non completati con il necessario strato di asfalto che renderebbe a livello ed omogeneo il manto stradale, rischiano non poco nel percorrerle, oltre che danneggiare ed usurare più dell’usuale consumo i battistrada dei loro automezzi. Ma le disattenzioni dell’Amministrazione barese nel V Municipio di decentramento cittadino, non sono solo quelle per il ritardo accumulato per i ripristini stradali dalle aziende appaltatrici dei lavori di interramento della rete digitale, perché le dimenticanze riguardano anche opere e strutture proprie del Comune, che nelle due ex frazioni sembra essersi quasi dimenticato di essere proprietario, e quindi responsabile, di tali manufatti. E’ ormai forse superfluo ricordare i ruderi di ex ristoranti esistenti lungo la costa del V Municipio, o la struttura dell’ex Ostello della Gioventù a Palese e l’ex impianto di stabulazione della “Mitil-adriatica” presente sul lungomare Cristoforo Colombo a Santo Spirito, di cui abbiamo già parlato in altri recenti servizi e di cui, per l’ex ristorante “L’Ancora” in particolare, si è occupata anche la cronaca nera. Invece, è forse opportuno rilevare almeno un altro paio di clamorose dimenticanze del Comune che nel V Municipio sono sotto gli occhi di tutti. Stiamo parlando della struttura metallica esistente di via Leonardo Del Turco a Palese che doveva servire ad ospitare le bancarelle degli ambulanti del mercato settimanale del martedì, ma che in realtà non è mai andata in funzione perché risultata poi inidonea all’uso per cui era stata fatta costruire. Infatti, come molti cittadini del posto ricordano, le campate di detta struttura risultano troppo strette per poter ospitare all’interno gli automezzi attrezzati degli ambulanti, perciò da quando (nel 2005) il mercato settimanale di Palese fu spostato da via Tenente Ranieri alla zona 167 gli operatori non hanno mai utilizzato tale struttura ed il mercato si svolge all’esterno, lungo una parte della carreggiata di viale Del Turco. Però, l’Amministrazione barese né ha rimosso l’inutilizzata struttura, né ha mai provveduto alla sua manutenzione. Infatti, il manufatto in ferro è da tempo a rischio, per via di alcune travi in legno di perimetrazione dell’ormai inesistente telo di copertura che sono fatiscenti, per cui l’area già da diversi anni è stata interdetta al pubblico con il posizionamento di transenne ed il tradizionale nastro a strisce bianco-rosse che indica e delimita le superfici di pericolo. Ancor più significativa, invece, è  una dimenticanza più recente del Comune riguardante i vecchi impianti di illuminazione stradale di viale Gino Priolo a Palese e di corso Umberto I a Santo Spirito, dove l’Amministrazione barese alla vigilia delle amministrative del 2019 ha fatto installare un nuovo impianto di illuminazione pubblica, con nuovi pali dotati di corpi illuminanti a led, però ha omesso di far rimuovere i vecchi impianti, sia in corso Umberto I che in viale Priolo. E ciò che è paradossale è che a distanza di oltre un anno e mezzo i vecchi pali e corpi illuminanti sono ancora lì, visto che nell’appalto dei lavori di realizzazione della nuova impiantistica “qualcuno” degli Uffici comunali baresi ha forse dimenticato di prevedere la contestuale rimozione dei pali e lampioni da sostituire. A questo punto la domanda che molti semplici cittadini di Palese e Santo Spirito si pongono è: “Fosse accaduto ciò in un via barese del centro murattiano, pali e lampade non più in uso sarebbero ancora lì?” Probabilmente no! Ma è ormai notorio che anche per questa Amministrazione barese, come per altre che ultimamente l’ha preceduta, anche zone centrali di Palese e Santo Spirito, al pari dei rispettivi residenti, sono considerate verosimilmente di serie “B” o “C” rispetto al centro di Bari e di chi ivi risiede. Peccato, però, che da Bari per le ex frazioni non si “dimenticano” mai dei tributi e voti!

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 18 Dicembre 2020

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