Palese e Santo Spirito,per i binari di Rfi c’è il progetto definitivo, ma non ci sono più i soldi per farlo
L'intervento è stato definanziato dal Cipess lo scorso anno per il ritardo accumulato in sede progettuale

C’è il progetto definitivo per spostare i binari di Rfi fuori dell’abitato di Palese e Santo Spirito con un nuovo tracciato ferroviario di circa 11,2 km, però ora non c’è più il finanziamento per poterlo realizzare. Infatti, la soluzione al nodo ferroviario a nord di Bari, che è quella che interessa le due ex frazioni a nord del capoluogo, è ormai come la famosa tela di Penelope, che – come si ricorderà – veniva composta di giorno per poi essere disfatta di notte. E questo è anche ciò che sta avvenendo per il problema dei binari di Rfi a Palese e Santo Spirito, che – come è noto – attraversano l’area urbana, spaccando letteralmente in due parti Palese e dividendo Santo Spirito dai nuovi quartieri di Catino, San Pio e Torricella, e la presenza di ben 7 passaggi a livello, che rappresentano un pericolo costante per la cittadinanza, oltre che fonti di disagio giornaliero a causa dei lungi tempi d’attesa quando sono chiusi. Ma veniamo ai fatti. L’ing. Roberto Pagone di Rfi, nominato commissario nel 2021 dall’ex governo Draghi per accelerare i tempi di progettazione dell’opera citata, qualche giorno fa, con sua ordinanza n. 10, ha dichiarato approvato il progetto definitivo per lo spostamento dei binari di Rfi fuori dell’abitato delle due ex frazioni. Un’approvazione condizionata al rispetto di alcune prescrizioni, tra le quali figurano anche quella relativa all’obbligo di riqualificazione del sedime ferroviario da dismettere dopo la costruzione del nuovo tracciato e quella di recupero e valorizzazione dei fabbricati delle stazioni esistenti a Palese e Santo Spirito. Ma la condizione più significativa è sicuramente quella che prevede la decadenza della dichiarazione di pubblica utilità del predetto progetto, se entro sei mesi dalla citata ordinanza il commissario straordinario non avrà a disposizione i finanziamenti necessari all’intervento progettuale approvato. Misura, quest’ultima, imposta verosimilmente dalla normativa statale in materia di espropri. Pertanto la vera sorpresa per questo progetto sta nel fatto che, se nei prossimi sei mesi non saranno individuate e messe a disposizione del commissario Pagone tutte le risorse necessarie per mandare a gara la realizzazione dell’opera, la dichiarazione di approvazione definitiva cadrà nel nulla e l’iter progettuale per lo spostamento dei binari di Rfi a Palese e Santo Spirito ritornerà al punto di partenza. Infatti, ora lo scoglio più difficile da affrontare per detto progetto è proprio il reperimento delle risorse finanziarie. Risorse che – come si ricorderà – almeno quelle provenienti dalla Ue c’erano fino al 30 giugno dello scorso anno. Ossia fino alla data del programma in cui era stata precedentemente inserita l’opera in questione, ma che lo scorso 29 novembre – come si ricorderà – è stata definanziata dal Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione e sviluppo sostenibile) a causa dei “ritardi eccessivi” accumulati in fase progettuale e che hanno poi portato “a non raggiungere gli impegni di spesa giuridicamente vincolanti” per usufruire del finanziamento della Ue da 608 milioni euro precedentemente assegnato per detta opera. Insomma il progetto definitivo è giunto fuori tempo massimo per utilizzare il finanziamento Ue in precedenza impegnato ed ora occorre reperire nuove risorse entro sei mesi, affinché tale progetto definitivo resti valido. Risorse il cui ammontare previsto nella cita ordinanza dallo stesso commissario Pagone è di oltre un miliardo di Euro (per l’esattezza 1003 milioni, con un incremento di 33 milioni rispetto al progetto preliminare, a seguito di variazioni di costi e di altre necessità progettuali), che non sarà di certo facile reperire nei tempi ristretti previsti, vista l’ingente cifra necessaria e, soprattutto, considerato l’iter burocratico per poterla conseguire. Infatti, appare alquanto improbabile che tale progetto possa in sei mesi riuscire ad ottenere sia una nuova quota di finanziamento della Ue che quella del relativo cofinanziamento nazionale, considerate le cifre in ballo. Pertanto – a detta di molti – per il problema dei binari di Rfi nella parte nord di Bari “si è verosimilmente ancora una volta in presenza dell’ennesima presa in giro dei cittadini”, poiché l’ordinanza di approvazione del progetto definitivo da parte del commissario straordinario serve principalmente a chiudere l’iter di una progettazione per la quale nel 2022 Rfi ha ottenuto dallo Stato un finanziamento di ben 5 milioni di Euro e che, quindi, non poteva essere di certo lasciata in sospeso. Infatti, alla notizia di approvazione definitiva di detto progetto c’è chi sulle pagine social locali, sapendo del definanziamento dell’opera avvenuto lo scorso anno, ha ironizzato scrivendo: “Puntuali come un treno, in prossimità di ogni tornata elettorale giunge l’annuncio di aver risolto il problema dei binari di Rfi nel V Municipio”. E così accade da oltre due decenni. Ma nel frattempo – come è noto – a Santo Spirito sono partiti i lavori per le opere sostitutive dei passaggi livello di Rfi che, nella perenne attesa dell’opera di aggiramento dell’abitato, saranno per intanto murati. Come pure i passaggi a livello nel centro di Palese.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 24 Aprile 2025