Cronaca

Palese, il lascito Garofalo ridotto a discarica

Le proprietà comunali diventano discariche di rifiuti tossico-nocivi e rifiuti speciali ed i cittadini protestano. Accade a Palese in via Brengola su uno dei suoli di ampia superficie che Benedetto Garofalo, un cittadino di Palese, nel suo testamento aveva donato al Comune di Bari. Uno strano destino sembra aleggiare su questo suolo  da quando l’esecutore testamentario di Garofalo eseguì la sua volontà con il passaggio di proprietà a favore del Comune di Bari.

Del lascito Garofalo,  da anni,  i media parlano o scrivono  solo e soltanto del suolo adiacente all’edifico scolastico Duca D’Aosta attualmente aperto al pubblico e che presenta già grossi problemi di varia natura. Il lascito Garofalo, nella sua forma testamentaria, comprende altre e cospicue risorse immobiliari composte da aree agricole e di natura edificatoria. Dopo svariati anni dalla donazione di questo patrimonio immobiliare , il comune di Bari non ha ancora deciso sulla destinazione finale e, cosa più grave, non ha ottemperato alle volontà testamentarie di Benedetto Garofalo e per questo ci aspettiamo una decisa presa di posizione  dell’esecutore testamentario, almeno una diffida ad ottemperare. Per rinfrescare la memoria dei lettori faremo riferimento ad esempio al più cospicuo dei terreni donati da Garofalo al Comune di Bari, due grandi aree in via Brengola a Palese.

L’allora Sindaco di Bari, Simeone di Cagno Abbrescia, approfittando della ghiotta occasione offerta dal testamento Garofalo, decise subito di costruirvi il canile  per risolvere “sic et simpliciter ” il problema del rifugio dei cani a Bari dopo tanti anni di polemiche, diatribe, sentenze di tribunale ecc.

Il suo successore, Emiliano  ci  tentò pure ma, un referendum popolare proposto dall’associazione Telefono d’Argento di Palese con migliaia di adesioni fece franare la decisione comunale di costruire il canile. Poi il suolo comunale, composta da due grandi aree adiacenti, si trasformò ben presto in una discarica pubblica in cui venivano abbandonate tutte le specie e sottospecie dei più pericolosi rifiuti tossici, nocivi e speciali. Grazie alla sensibilità ed all’impegno del consigliere Antonio Bisceglie la zona venne bonificata a cura dell’AMIU con grosso impegno di mezzi e uomini. In tempi più recenti, dopo una delibera ad hoc del consiglio circoscrizionale, il Comune di Bari  pubblicò un bando di gara per un  project financing da 5 milioni e mezzo di euro per costruire su detti suoli un polisportivo ed una piazza giardino al posto del decrepito campo sportivo di via Tenente Ranieri, sempre a Palese.

Una gara però destinata a fallire per le assurde condizioni imposte dal Comune per il ritorno economico dell’investimento per i privati; la gara, infatti, andò deserta naturalmente e su questa questione, fondamentale ed importante per il territorio, è sceso da tempo un silenzio assordante soprattutto da parte del consiglio della Prima Circoscrizione allora, del Comune poi e del quinto municipio  oggi. Nel frattempo,  l’area completamente priva di recinzioni e quindi poco protetta, che si trova a ridosso di via Torre di Brengola (la strada che da piazza Capitaneo porta alla perimetrale dell’aeroporto) è stata ricoperta ancora di rifiuti di ogni genere anche pericolosi per la salute dell’uomo per la presenza di tanti rifiuti e anche amianto. A denunciare il problema, ancora una volta, restano solo  i proprietari dei fondi attigui a quelli di proprietà comunale che subiscono di nuovo lo scempio ambientale che rischia di vanificare tutto il lavoro da loro compiuto per la coltivazione dei prodotti ortofrutticoli che sono piantati a poca distanza dalla neonata discarica abusiva. Oggi a distanza di più di otto anni  per i terreni di via Brengola e delle altre zone interessate ci si chiede quali siano le intenzioni del comune di Bari e soprattutto quali le iniziative del consiglio Municipale  e dell’esecutore testamentario  per rispettare e far rispettare la volontà del De Cuius  sulle proprietà donate. Quale il destino di questi suoli generosamente donati e le idee, i progetti e le intenzioni su cosa farne per rispetto anche di tutta la cittadinanza che ha diritto di sapere ed avere risposte concrete su tutto questo.  

 

 

Gaetano Macina


Pubblicato il 9 Gennaio 2015

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio