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Palese: neppure le piante del lungomare scelte in maniera appropriata

Le lamentele di molti cittadini del V Municipio barese. L'inevitabile raffronto con il restyling del lungomare nel Comune di Mola di Bari

Lungomare di Mola di Bari

A degradare il tratto di lungomare tra Palese e Santo Spirito non sono solo i ruderi costieri che da qualche decennio versano in stato di abbandono, quali l’ex Ostello della Gioventù e l’ex ristorante “La vela 2” a Palese e gli ex ristoranti “La Barcaccia”, “Il Galeone” e la struttura di stabulazione della società “Mitil-Adriatica” a Santo Spirito, ma a rendere poco attrattivo il panorama costiero tra le ex frazioni a nord di Bari sono anche gli interventi messi in atto dal Comune, che sono realizzati più spendere i fondi straordinari a disposizione dell’Amministrazione che per una effettiva e duratura riqualificazione della zona. Infatti, come sta dimostrando da ultimo l’intervento di costruzione di una pista ciclabile finora realizzato solo in parte, l’Amministrazione barese ha posto mano ad un progetto finanziato con fondi europee, ma che ha già stravolto l’assetto viario del primo tratto di detto lungomare, con la conseguente notevole riduzione di posti auto lungo la costa e, quindi, con una ricaduta che già dalla prossima estate avrà conseguenze negative non solo per gli operatori commerciali (ristoranti, bar, stabilimenti balneari, pizzerie, etc.) della zona, ma anche per i tanti residenti e bagnanti che, a causa di interventi fatti da Comune principalmente per attingere con facilità a fondi speciali e non certo con il fine essenziale di qualificare quel tratto di costa, per migliorarne l’habitat ed il paesaggio, alla fine patiranno disagi e, nel caso dei commercianti, anche pesanti danni economici alle rispettive attività presenti da decenni in detta zona. Ed a Palese e Santo Spirito – a detta di molti residenti – non certo la prima volta che il Comune realizza interventi fatti male che, alla fine, anziché qualificare il territorio urbano e migliorarne la vivibilità, finiscono per peggiorarla, rendendola più caotica, e spesso con risultati poco entusiasmanti non soltanto sotto l’aspetto funzionale, ma urbanistico. Interventi effettuati da Comune barese non soltanto senza una condivisione con i soggetti del territorio interessato, ossia residenti ed operatori economici, ma verosimilmente anche senza un’adeguata programmazione e studio della realtà su cui si intende intervenire. Infatti, opere importanti che andrebbero realizzate prioritariamente agli interventi in via di realizzazione o da realizzare, come – ad esempio – le aree a parcheggio e l’apertura di nuove strade, non vengono prese affatto in considerazione, se non a posteriori, ovvero quando gli inconvenienti sono stati già creati ed i rimedi diventano difficili e, forse, anche più costosi da realizzare, ammesso che poi si abbiano i fondi necessari per poter intervenire. Ed è questo – a detta di molti residenti del (finto) V Municipio di decentramento barese – ciò che, con il Comune di Bari, accade a Palese e Santo Spirito da alcuni decenni. Gli esempi? Quelli più recenti riguardano proprio la pista ciclabile innanzi citata ed il restyling in corso nella zona antistante il porto di Santo Spirito. Due interventi, questi, che a realizzazione completata porteranno forse più disagi e danni che benefici alla comunità locale, che invece proprio in quelle aree è bisognevole di interventi più urgenti e necessari di quelli messi in cantiere dall’Amministrazione comunale barese. Quali? Nel tratto di lungomare tra Palese e Santo Spirito da anni si è in attesa di frangiflutti costieri, per proteggere dalle mareggiate invernali sia alcuni punti del lungomare che le strutture commerciali esistenti sulla costa. Ma a Palese sono decenni che attendono che il Comune intervenga a mettere in sicurezza il porticciolo, i cui moli sono ormai in malora da tempo, oltre che al dragaggio del fondale dello stesso, che allo stato lo rende praticamente inutilizzabile per l’uso per cui è stato costruito, oltre che pericoloso per i natanti ignari di tale situazione e sotto l’aspetto sanitario financo per i bagnati che incautamente ed abusivamente lo utilizzano nella stagione estiva principalmente come una grande piscina marina. Ma lungo detto tratto di costa i bagnanti attendo da anni anche la realizzazione di accessi al mare per disabili e di altre opere atte a facilitare e migliorare l’accesso al mare e la balneazione da parte di tutti. Mentre a Santo Spirito sono quasi trent’anni che la comunità locale attende invano la realizzazione di una diga foranea a protezione del porto. Insomma, da Bari il Comune non solo interviene raramente a Palese e Santo Spirito per qualificare tale territorio rispetto ad altre aree della città, ma le poche volte che prende l’iniziativa (quasi sempre con fondi straordinari e non del bilancio autonomo della civica Amministrazione!) le opere che realizza le fa anche male. Ed a tal proposito, sulle pagine locali di Facebook, qualche cittadino ha fatto il raffronto tra il restyling del lungomare del Comune di Mola di Bari e quello effettuato a Palese dal Comune di Bari. Infatti, a denotare la superficialità di quest’ultimo (forse non del tutto involontaria, ma per evidenti motivi di risparmio nei costi!) un utente di Facebook ha rilevato come financo per gli alberi sistemati sul lungomare il Comune di Bari a Palese ha fatto scelte non appropriate. Infatti, sul lungomare di Mola di Bari la locale Amministrazione ha fatto piantare delle palme del tipo “Wascintonia”, ossia una piantagione resistente al punteruolo rosso e resistente alla salsedine e ai prevalenti venti da nord, in modo che conservino un andamento eretto e che scandisco con una visione esotica della cosata. Mentre sul lungomare di Palese l’Amministrazione barese ha fatto piantate le tamerici che, a causa del vento, assumono un andamento disordinato e che, oltretutto, è una pianta che ha un grande bisogno di manutenzione e che, tra l’altro, puntualmente il Comune di Bari non effettua nei tempi dovuti- Una pianta, la tamerice, che perde le foglie in inverno, dando una immagine triste al paesaggio costiero. Come assai “triste” è il fatto che una realtà di oltre 34mila abitati, qual è per l’appunto quella di Palese e Santo Spirito, debba ancora essere amministrata da Bari che dista circa 13 chilometri e che considerata tali realtà esclusivamente delle succulenti periferie da cui “fare cassa” per gli sperperi dell’Amministrazione barese.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 21 Marzo 2025

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