Palese-Santo Spirito: le lacune nel documento che precede il Piano Urbanistico Generale
La legge Regionale n. 20 del 2001, come sanno bene tecnici e politici, ha istituito il Piano Urbanistico Generale (P.U.G) invece del Pioano Regolatore Generale (P.R.G.) prevedendo l’iniziale redazione e approvazione da parte del Comune competente del Documento Programmatico Preliminare (DPP) che deve contenere obiettivi e criteri di impostazione del PUG. Il DPP, soggetto alle osservazioni di tutti i cittadini, rappresenta un momento importante di vita democratica e di partecipazione di tutta la città poiché esplicita, attraverso necessari strumenti “tecnici”, un contenuto prettamente “politico” attraverso la descrizione di “obbiettivi e criteri”. Mariano Bavaro, architetto palesino, membro effettivo del Laboratorio Urbanistico Partecipato ha svolto una relazione sul D.P.P del Comune di Bari con particolare attenzione al territorio della 1^Circoscrizione.Ricordiamo che il Laboratorio Urbanistico partecipata, presieduto dall’Architetto Eugenio Lombardi, è costituito da singoli o associati interessati ai temi urbanistici e ambientali ;ha carattere consultivo, esclusivamente tecnico, su pareri e proposte non vincolanti per l’amministrazione e ha lo scopo di supportare i lavori della II Commissione Circoscrizionale permanente che ha delega ai lavori pubblici, all’urbanistica, all’ambiente, al traffico e alla mobilità. Bavaro nella sua relazione ha sottolineato degli aspetti degni di nota per quanto riguarda la Prima Circoscrizione. Innanzitutto, ha sottolineato il professionista, nel D.P.P proposto all’approvazione del Consiglio Comunale non vengono salvaguardati tutti i “valori ambientali e storici” locali, né sono state proposte soluzioni alle “emergenze ambientali”, né tantomeno si sono posti i termini del “riequilibrio della città (e dell’area metropolitana) attraverso i servizi e le reti infrastrutturali per la mobilità”. Il DPP proposto, e l’eventuale PUG che da questo può generarsi, secondo Bavaro, non ha la forza del Piano Quaroni, ma prende solo atto della trasformazioni avvenute o di quelle già programmate, non fornendo alternative, né tantomeno indicando specifiche direzioni. Per quanto riguarda le previsioni emerge un’unica novità rappresentata dalle definizioni delle parti storiche in entrambi i borghi, pur con l’esclusione incomprensibile di Macchie e delle ville storiche della Via Napoli, con generiche prescrizioni (probabilmente redatte per altre città). Nel D.P.P, continua l’architetto palesino, c’è la candidatura dei quartieri di Catino ed Enziteto ai programmi di rigenerazione urbana ma mancano stranamente i borghi storici di Santo Spirito e Palese. Lo stesso documento prende solo atto della situazione esistente della situazione, cosicché non vengono sciolti, ma meramente rappresentati e quasi dimenticati, senza avanzare un’ipotesi di correzione, tutti i noti problemi generati dal presente sistema infrastrutturale costituito dal fascio di binari (di cui si chiede con insistenza e chiarezza l’interramento nella sede attuale), dalla zona aeroportuale e dalle curve della vicina Strada Statale n.16, che attraversano e comprimono gli abitati in oggetto. Non si propone una variante alle pericolose curve della Statale 16 Bis, manca qualsiasi intervento che miri a ripristinare l’antico rapporto dell’abitato con la “sua” Lama Balice e con il Parco Regionale ad esclusivo vantaggio dell’espansione dell’aeroporto, con il carico di inquinamento acustico e chimico che comporta e di cui non vengono forniti i dati, con la conseguente e definitiva obliterazione o la profonda manipolazione (ad esempio, con il nuovo progetto di ponte in Via D’Annunzio) delle architetture storiche o dei percorsi antichi che, solo in parte, esistono ancora. Nel complesso, conclude Bavaro nella sua relazione,il DPP proposto è tanto ricco di analisi, quanto carente di proposte; esso appare come un “collage” in cui si giustappongono pensieri, idee, suggerimenti, ricordi, ma che manca di visione generale, di capacità di sintesi e di coordinamento tra i diversi strumenti già operativi o in corso di approvazione (quali i Piani Particolareggiati del territorio, il Piano Strategico dell’Area Metropolitana o l’istituzione dei Municipi che dovrebbero determinare nuove centralità non visibili nel Documento). Il DPP doveva fornire “obbiettivi e criteri” per il PUG, ma l’obbiettivo che così si raggiunge è solo la rappresentazione dell’inerzia di un’Amministrazione Comunale, forse incapace di governare il nostro territorio, ma certamente, ancora una volta, lontana dalle reali esigenze dei suoi abitanti. Un aspetto da sottolineare è l’assenza del rappresentante della Prima Circoscrizione nella prima conferenza di pianificazione per l’avvio del processo di formazione del P.U.G del 16 Ottobre 2008.Vi parteciparono una sessantina di illustri rappresentanti di istituzioni ed enti ,della Regione, della provincia, comuni limitrofi a Bari ,sindacati, associazioni ed i rappresentanti delle circoscrizioni seconda, quarta, quinta e sesta In quella riunione mancava stranamente, come detto, il rappresentante della Prima Circoscrizione.
Gaetano Macina
Pubblicato il 24 Maggio 2011