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Palese, tempi biblici per la sostituzione di una condotta idrica

Tacito assenso del Comune che ad Aqp non ha imposto tempi rapidi per i lavori

Un lavoro di sostituzione di condotta idrica per qualche centinaio di metri e che a Palese va avanti dall’estate del 2021, creando disagi enormi a cittadini ed operatori commerciali, senza che il Comune, che sistematicamente autorizza le chiusure al traffico, si preoccupa minimamente per i tempi biblici con cui Aqp sta procedendo per detto intervento di manutenzione straordinaria. L’intervento in questione è quello di sostituzione del tronco idrico che a Palese si estende lungo una delle vie principali del paese, corso Vittorio Emanuele, della lunghezza complessiva di circa mezzo chilometro e che va avanti a singhiozzo da quasi due anni, causando spesso la chiusura temporanea al traffico di parte di detta strada, oltre che la permanenza, per alcuni tratti, di un manto stradale dissestato e pericoloso alla circolazione di cicli e motocicli. Ora, però, a Palese sono in tanti ad essersi accorti che il modo di procedere a singhiozzo per l’esecuzione di questo intervento di manutenzione straordinaria, per quanto complesso possa essere, non è di certo normale, considerato che trattasi di lavori eseguiti nel pieno centro urbano della ex frazione e che, quindi, creano notevoli disagi sia ai residenti che all’utenza in transito nella zona. Una zona interessata da diverse attività commerciali, oltre che da uffici (proprio su corso Vittorio Emanuele è ubicato l’unico Ufficio Postale del paese!) e dalla chiesa parrocchiale dedicata al Santo Patrono di Palese. Elementi, questi, che – a detta di molti cittadini, oltre che da qualche esperto – avrebbero dovuto indurre L’Amministrazione comunale barese a chiedere ad Aqp un cronoprogramma di esecuzione dei lavori, al fine di imporre tempi ristretti prima di autorizzare la chiusura al traffico di detta via, considerati i disagi che ciò comporta alla comunità interessata. Invece, nulla di ciò è verosimilmente avvenuto, tanto che sono passati più di due anni da quando Aqp ha cominciato i lavori di sostituzione del vecchio tronco idrico sottostante al manto stradale di corso Vittorio Emanuele a Palese e, dopo più di 24 mesi, Aqp forse non è ancora neppure a metà dell’opera. Infatti, per il tratto di corso compreso dall’incrocio con via Modugno e via Duca D’Aosta fino alla piazzetta su cui sorge la Parrocchia di “San Michele Arcangelo”, piazza Magrini, ossia circa un centinaio di metri di strada, l’impresa appaltatrice di Aqp ha impiegato, con lavori a singhiozzo, circa un anno per sostituire il troco ivi interrato ed effettuare i relativi collegamenti a questo connessi. Per lo step successivo, ossia la sostituzione del tratto di troco che va da piazza Magrini fino all’incrocio con viale Gino Priolo, vale a dire altri 150-200 metri circa di lunghezza, è trascorso quasi un altro anno ed i lavori non sono ancora terminati, poiché il modo di procedere è ancora a singhiozzo. Per non parlare, poi, del fatto che proprio su quest’ultimo tratto, in corrispondenza dell’incrocio con via Garibaldi, da un lato, e via Principe Umberto, dall’altro, per alcune settimane è stata ristretta la carreggiata con delle transenne e lo scavo effettuato è stato coperto con delle lastre metalliche che costituivano un grosso pericolo per l’utenza veicolare e solo dopo le proteste di qualche residente della zona lo scavo è stato chiuso ed asfaltato, per essere poi riaperto dopo un fermo dei lavori durato diversi giorni. Analogo discorso per il deposito di cantiere realizzato in corso Vittorio Emanuele, in prossimità dell’incrocio con viale Priolo, dove è stata sottratta un’area destinata a parcheggio stradale con un transennamento permanente che dura da mesi, e quindi anche quando i lavori vengono inspiegabilmente interrotti per intere settimane, pur essendo nota la penuria di posti auto esistente in zona. Insomma, una situazione, quella di corso Vittorio Emanuele a Palese, che dura da oltre due anni, senza che nè il locale V Municipio di decentramento amministrativo, né tantomeno il Comune di Bari si preoccupino minimamente dei temi con cui Aqp sta procedendo per detto intervento. Infatti, ha commentato un cittadino del posto: “Avrei voluto vedere se un simile intervento fosse capitato in una strada centrale di Bari, senza che il Comune si fosse posto il problema dei tempi di realizzo o se non avrebbe richiesto che i lavori fossero fatti anche di notte, per chiudere quanto prima possibile il cantiere!”. E, proseguendo, ironicamente ha aggiunto: “Ma qui a Palese, per l’Amministrazione cittadina, poichè siamo considerati periferia, ovvero cittadini di serie B, dei tempi biblici di Aqp per questo intervento, oltre che dei disagi alla circolazione, evidentemente poco importa”. Per poi concludere esclamando: “Se invece Palese e Santo Spirito, che ormai insieme contano più di 32mila abitanti, fossero Comune a sé, con un proprio sindaco ed Amministrazione cittadina anche tal genere di inconveniente sarebbe stato sicuramente evitato!”. Ma così non è, per cui i palesini, anche per questo genere di problema, continuano da mesi solo a lamentarsi invano sui social. Ed a voglia… a dire, come ha fatto ultimamente un commerciante della zona, dopo l’ennesima ed improvvisa chiusura al traffico della strada di Palese in argomento, che su una delle pagine locali di Facebook, fra l’altro, ha scritto: “Io penso che ci sia un limite a tutto. Va bene tutto, sono sicuramente lavori importanti, difficili da eseguire, utili, ma è anche vero che a pagarne le conseguenze siamo solo noi” e che, quindi, “è assurdo che ci si ritrova così all’improvviso con la strada chiusa”. Infatti, di questo passo, a Palese, per portare a termine i lavori di sostituzione del troco idrico in questione trascorreranno verosimilmente almeno un altro paio d’anni. E, nel frattempo, è possibile anche che qualche “buontempone” locale della politica, in occasione delle prossime amministrative baresi del 2024, è possibile anche che vanga pure a dire agli elettori palesini che “grazie l’Amministrazione cittadina a Palese si sta potenziando il servizio di erogazione idrica, con la sostituzione di una condotta vecchia di oltre 100 anni”. Ossia di quando Palese contava appena 5.000 anime ed era frazione di Modugno. “Altro che…Comune autonomo!” e distinto da Bari. Una situazione locale, quella di Palese e Santo Spirito per l’appunto, che per la sua drammaticità è senz’altro sicuramente ridicola.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 30 Novembre 2023

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