Cronaca

Palese, un’altra ridenominazione stradale che sa di beffa

 

Non si è ancora spento a Palese l’eco suscitato dalle recenti polemiche sull’intitolazione di due strade locali, via Francesco Bisceglie, ex vico I di via Modugno, e via Nicola Minervino, ex prolungamento di via Leonardo Del Turco, che già qualcuno ha ripreso spunto da un’altra ridenominazione stradale, sempre a Palese, quella di vico IV di corso Vittorio Emanuele, che da un paio di mesi presenta la targa (apposta su un fabbricato all’imbocco della via da corso Vittorio Emanuele e sul lato opposto alla sede della locale Società di Mutuo Soccorso) con la nuova denominazione, che la identifica come “Via caduti palesini”. Infatti, molti residenti della zona, ma anche altri numerosi cittadini di passaggio, quando si accorgono di questa nuova denominazione, osservano ammutoliti, e forse quasi increduli ai loro occhi, quella nuova targa. Alcuni di loro scuotono la testa, quasi in segno di disappunto. Altri, invece, leggono quella nuova denominazione e sorridono, come se fossero un po’divertiti. Altri ancora si lasciano andare a qualche sarcastico commento. Però, quelli che più di altri fanno notare la propria meraviglia nel leggere la nuova intitolazione di vico IV di corso Vittorio Emanuele sono coloro che, non sappiamo se solo ironicamente oppure perché effettivamente la nuova denominazione induce nell’equivoco, ad alta voce si chiedono: “E cos’è questa un’altra beffa ai palesini da parte del Comune di Bari?” E, continuando nell’esternazione del loro dubbio, sempre a voce alta, si domandano pure: “Vuoi  vedere che l’Amministrazione barese, dopo aver intestato una via a Francesco Bisceglie ed una a Nicola Minervino, ne ha intitolato una pure ai palesini che inciampano per strada e cadono?” E l’interrogativo, per chi conosce bene in che condizioni versano taluni marciapiedi e strade locali, non è neppure tanto peregrino. Infatti, i casi di cittadini che a Palese sono si sono infortunati per strada, a causa di qualche buca o sconnessione nella pavimentazione dei marciapiedi, e quindi per mancanza di manutenzione degli stessi da parte del Comune, non sono affatto trascurabili. Qualcuno degli infortunati, come è noto, ha pure fatto causa al Comune, per essere risarcito. Molti altri fortunatamente se la sono cavata con qualche livido, o contusione, ed hanno lasciato perdere. Altri, caduti per le stesse cause ma ancor più fortunati, sono rimasti illesi. Però, sospettare che qualcuno a Palazzo di Città avesse pensato addirittura di intitolare una via a questi “caduti palesini”

sarebbe, a dir poco paradossale. Ma, come sostiene qualcuno di coloro che ha avanzato sospetti in tal senso, “con i tempi che corrono, non ci si può più meravigliare di nulla”. Infatti, alcuni palesini ironicamente rilevano: “Su questo territorio, ormai, ci si può aspettare di tutto dall’amministrazione Emiliano”. E, quindi, anche una via intestata ai “caduti palesini” di strada, dalle scale o da un albero. Insomma, a non voler essere puntigliosi, è facile pensare ad una denominazione stradale che ricordi genericamente le cadute accidentali di tanti palesini. Invece, proprio per appagare questa curiosità, ma anche per chiarire chi sono effettivamente questi generici “caduti palesini” che l’amministrazione Emiliano, pur intitolandogli una via al centro di Palese, ha tuttavia ritenuto di ricordare solo in modo anonimo, siamo risaliti all’atto con cui il Comune ha deciso tale intitolazione. Trattasi di una delibera di giunta, la n. 345, del 22 giugno 2011, da cui emerge che l’Amministrazione barese, in accoglimento della richiesta presentata dalla locale Associazione “Combattenti e reduci” (ndr – la stessa che aveva richiesto l’intitolazione a Palese di una via a Francesco Bisceglie, padre di Antonio, attuale consigliere comunale del Pd a Bari), ha ritenuto di dover intitolare genericamente una via a tutti i palesini “caduti in battaglia” nelle varie guerre. Svelato così l’arcano mistero dei “caduti palesini”, ora in molti hanno capito anche chi è stato il vero “sponsor politico” di tale denominazione stradale a Palese. Infatti, rilevano i soliti bene informati, oltre alla coincidenza con via Francesco Bisceglie per quanto riguarda il soggetto proponente, l’Associazione combattenti per l’appunto, vi è pure la coincidenza nella data (il 22 giugno del 2011) di entrambe le decisioni, tanto che rispettive delibere di giunta portano numeri consecutivi. Infatti, quella per via Bisceglie è la n.344 del 2011. Coincidenze che denotano evidentemente la matrice politica dell’iniziativa. Quindi, come sostengono i soliti bene informati, a Bari la Toponomastica, oltre che essere un affare di famiglia, è ormai anche un “affare clientelare”. Anche quando, evidentemente, le richieste di intitolazione sono stravaganti o equivoche, se non addirittura illogiche. E ciò con buona pace dell’Assessore al ramo, Filippo Barattolo, e del sindaco Michele Emiliano, che pur di tenersi buoni i consiglieri della maggioranza non disdegnano, forse, neppure le proposte che espongono il Comune barese allo scherno collettivo. Ma questo è tutto un altro discorso.  Infatti, per i baresi, e non solo per essi, non c’è più di che sorprendersi dalla politica.     

 

 

Giuseppe Palella

       


Pubblicato il 13 Giugno 2013

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