Cultura e Spettacoli

Pane e quotidiano con Attilio Bertolucci

Pochi grammi di poesia al giorno  per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi.

Nato in una famiglia della media borghesia agraria, Attilio Bertolucci, trascorre l’infanzia prima nel podere di Antognano, a sud ovest della città, poi dal 1921 in quello di Baccanelli, sempre nella immediata periferia di Parma. La famiglia del padre Bernardo proviene dall’Appennino parmense, quella della madre, Maria Rossetti, ha origini piacentine. Attilio è il quintogenito ma tra i fratelli l’unico sopravvissuto è Ugo. Comincia a scrivere poesie all’età di sette anni.  Frequenta il  ginnasio presso i l ‘Convitto Nazionale Maria Luigia’ di Parma, dove conosce Cesare Zavattini e Pietro Bianchi. Stringe amicizia con loro e comincia ad appassionarsi al cinema.  Dopo il diploma al liceo classico Romagnosi, si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza, sempre a Parma.  Nel 1935 si trasferisce a Bologna e passa alla Facoltà di Lettere, dove segue, insieme a Giorgio Bassani, le lezioni di Roberto Longhi. Nel 1935  si laurea e convola a nozze con la compagna di liceo Ninetta Giovanardi.  Comincia ad insegnare italiano e storia dell’arte presso il ‘Convitto Nazionale Maria Luigia’, ma nel frattempo  pubblica le  raccolte di poesie: “Sirio” (del 1929) e “Fuochi in novembre” (del 1934). In quegli anni Parma è città intellettualmente vivace. Attilio incontrerà letterati e uomini di cultura come l’editore Ugo Guandalini, fondatore della casa editrice Guanda,  Vittorio Sereni, Mario Luzi, Oreste Macrì e Giacinto Spagnoletti.

 

 

Gli anni

Le mattine dei nostri anni perduti,
i tavolini nell’ombra soleggiata dell’autunno,
i compagni che andavano e tornavano, i compagni
che non tornarono più, ho pensato ad essi lietamente.

Perchè questo giorno di settembre splende
così incantevole nelle vetrine in ore
simili a quelle d’allora, quelle d’allora
scorrono ormai in un pacifico tempo,
la folla è uguale sui marciapiedi dorati,
solo il grigio e il lilla
si mutano in verde e rosso per la moda,
il passo è quello lento e gaio della provincia.

 

Rubrica a cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte


Pubblicato il 16 Novembre 2022

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio