Cultura e Spettacoli

Pane e quotidiano con Biancamaria Frabotta (III parte)

Pochi grammi di poesia al giorno per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi. Con Biancamaria Frabotta Pane e quotidiano vi augura buone vacanze.

Quando esplode il ’68, Biancamaria Frabotta, pur priva di esperienza militante, ne è fortemente attratta per i temi che il movimento affronta. Anche al femminismo arriva per l’ansia di giustizia contro la discriminazione e sulla base di uno scatto personale: “essere donna con una testa”. Nel 1971 sposa il poeta e scrittore Renzo Paris.Non ha figli e, dopo essersi da lui separata, condivide la sua vita con il fisico, Brunello Tirozzi che sposerà nel 1993. La politica attiva la porta con Giuseppina Ciuffreda a coniugare l’ideologia con il femminismo, tanto da dar vita al Collettivo Femminista Comunista di via Pomponazzi, a Roma.Nel suo grande combattimento interiore testimoniato dalla rivista «Effe», la Frabotta apre una grande riflessione sull’autonomia del pensiero femminista. Mette inoltre a fuoco il tema cruciale e controverso della produzione delle donne in poesia, convinta che quando la poesia è destino supera il genere. La Viandanza, termine coniato da Manuela Fraire, nella postfazione al romanzo Velocità di fuga (1989) sta a indicare proprio l’animo femminile sospeso tra trasformazione e perdita nella rivisitazione del primario rapporto materno.

 

Un inferno nucleare scuote la stella

che scalda il nostro pagliericcio.

Metà del combustibile è andato.

Che ne è della Madonna di Piero

ormai prossima al parto, del dio

nascosto nel suo ventre, alla sinistra

di chi guarda, oltre le tende sollevate

con industriosa indifferenza, che ne

è dei due angeli inservienti.

Appaiono tutti così giovani.

Custodi di un’attesa ormai

sapientemente inattendibile

ciascuno testimone di sé stesso.

 

da Mani mortali, 2012

 

Rubrica a cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte


Pubblicato il 30 Giugno 2022

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