Pane e quotidiano con Blaga Dimitrova (II Parte)
Pochi grammi di poesia al giorno per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi.
Figlia di un’insegnante e di un avvocato, Blaga Dimitrova, cresce a Veliko Tărnovo, una piccola città di provincia. Poi si trasferisce a Sofia dove, finito il liceo, studia filologia slava presso l’Università e nel contempo studia pianoforte. Inizia a scrivere giovanissima, collaborando, fin dal 1938, alle riviste bulgare Arte e critica e Vita Balgarski letteraria, pubblicando le sue prime poesie nella rivista Balgarska rec (Lingua bulgara). Si tratta in prevalenza di componimenti brevi, dai quali emerge lo spirito di curiosità nell’osservazione del mondo circostante unita a una grande semplicità nella resa dei sentimenti. Dal 1950 al 1958 dirige la rivista Settembre e collabora ad un giornale sulla ricostruzione edilizia nei monti Rodopi, nella Bulgaria sud-occidentale. Nei primi anni ’60 è redattrice presso due delle case editrici allora più importanti. Nel 1965 pubblica la sua prima opera, Viaggio verso me stessa.
Perdita
Non so se mi ero innamorata di te.
Mi innamorai però di altre cose, lo so:
di una stanza scomoda rivolta a nord,
di una teiera che crepitava di sera.
Degli alberi mi innamorai che toglievano spazio,
dei solitari e soffocanti cinema di quartiere,
dei dolorosi ricordi di prigione,
di un muro ferito dalle bombe.
Delle fermate del tram, delle foglie ricoperte di brina,
di una calda tasca con castagne bruciate,
della pioggia scrosciante, del suono dl telefono,
perfino della nebbia fonda color cenere.
Di tutto il mondo mi ero innamorata, non di te.
Lo scoprivo nuovo, interessante, ricco.
Per questo soffro…Non per averti perso.
Altro ho perduto- il mondo intero.
(1958)
Rubrica a cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte
Pubblicato il 4 Maggio 2022