Pane e quotidiano con Blaga Dimitrova (IV Parte)
Pochi grammi di poesia al giorno per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi
Nel 1981, otto anni prima del crollo del Muro di Berlino, nonostante la propaganda, i tagli, le censure, Blaga Dimitrova riesce a far pubblicare l’opera “Il volto”, una metafora del regime totalitario e del vuoto che esso provoca nelle persone. Nel febbraio 1989 inizia la sua fama di poetessa della “Rivoluzione di velluto”. E’ tra i firmatari di una dichiarazione di 102 intellettuali bulgari in difesa di Vaclav Havel, il drammaturgo, saggista e poeta ceco che diventa Presidente della Cecoslovacchia e poi della neocostituita Repubblica Ceca. La sua opposizione al regime dei Paesi comunisti più fedeli a Mosca è profonda, basata su motivazioni etiche. La Dimitrova non si allineerà mai, in alcun modo, ai dettami, anche culturali, del realismo socialista.
Il destino
Ma viene l’attimo quando
alla porta bussa il Destino
con la tua stessa mano.
Non puoi non aprirgli.
E mette in fuga il silenzio
con la voce tua.
Quel che è scritto per te –
con calligrafia incerta
sarai tu stessa a scriverlo.
Se per paura lo cancelli,
cancellerai il tuo volto
con il gesto tuo.
Il Destino prende dimora in te.
E dove potrai fuggire, tu,
più lontano dalla tua pelle?
dalla raccolta Tempo inverso 1966
Rubrica a cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte
Pubblicato il 6 Maggio 2022