Cultura e Spettacoli

Pane e quotidiano con Camillo Sbarbaro

Pochi grammi di poesia al giorno  per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi.

Allo scoppio della guerra, Camillo Sbarbaro si arruola nella Croce Rossa, ma nel 1917 verrà richiamato alle armi. Nel 1920 pubblica ‘Trucioli’, con Vallecchi, a Firenze.Nel 1919 rientra a Genova e frequenta il circolo di intellettuali e artisti che si riuniscono intorno al professor Baratono, suo ex insegnante di liceo. Abbandona il lavoro nell’industria che lo aveva assunto e si dedica alle ripetizioni di greco e latino, appassionandosi alla botanica ed in particolare allo studio dei licheni. In quel periodo conosce Eugenio Montale, che aveva recensito l’opera ‘Trucioli’. Comincia anche la frequentazione con pittori e scultori liguri. Nel 1921 inizia a collaborare alla ‘Gazzetta di Genova’.Nel 1927 inizia la carriera di insegnante di greco e latino presso l’Istituto Arecco, di Genova, ma deve dimettersi poco dopo perché rifiuta di iscriversi al ‘Fascio’. L’anno dopo esce il volume ‘Liquidazione’, contenente anche alcune prose. Intanto continua a studiare i licheni e pubblica, a Stoccolma, un erbario di muscinee.

La bambina che va sotto gli alberi

La bambina che va sotto gli alberi
non ha che il peso della sua treccia,
un fil di canto in gola.
Canta sola
e salta per la strada: ché non sa
che mai bene più grande non avrà
di quel po’ d’oro vivo per le spalle,
di quella gioia in gola. A noi che non abbiamo
altra felicità che di parole,
e non l’acceso fiocco e non la molta
speranza che fa grosso a quella il cuore,
se non è troppo chiedere, sia tolta
prima la vita di quel solo bene.

 

 

Rubrica a cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte


Pubblicato il 9 Novembre 2022

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