Cultura e Spettacoli

Pane e quotidiano con Elio Pecora (IV parte)

Pochi grammi di poesia al giorno per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi

Elio Pecora collabora alla RAI e ha curato numerosi programmi. E’ anche autore di testi teatrali e di libri per bambini e direttore dal 2004 della rivista “Poeti e poesia. Ha ricevuto i premi Città di Enna per il romanzo e per la poesia il Circe Sabaudia, il Matacotta, il Calliope, il Premio Internazionale Le Muse, il Premio Venezia. Nel 2006 l’Università di Palermo lo ha insignito della Laurea ad honorem in Scienze della Comunicazione. Oltre a La chiave di vetro e a Poesie 1975-1995, tra le altre raccolte poetiche ricordiamo Simmetrie del 2007, Nel tempo della madre del 2011 e il suo ventesimo libro Rifrazioni, pubblicato nel 2018 da Mondadori. Ha curato antologie di poesia italiana contemporanea e raccolte di fiabe popolari. Pur vivendo da moltissimi anni nella capitale, torna ogni estate nella sua Sant’Arsenio di Salerno dov’è nato. “Sono molto infelice per la Roma che vedo – racconta in una sua intervista – Io amo molto questa città, ci sto da cinquant’anni, ma la vedo trattata malissimo.” Nei suoi libri più recenti perdura la sua ricerca e persiste la sua convinzione che chiuso nella sua stanza, il poeta comunque si misura col mondo, col tempo. “La poesia – dice –  ci mette davanti ai nostri bisogni interiori, alle nostre inquietudini e alle nostre domande estreme”. Nel 2017, per decreto del Presidente della Repubblica, è stato insignito del titolo di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

 

V’è un’ora della notte quando il sonno, che fino allora
ha retto il suo oscuro governo, d’improvviso si squarcia
nella veglia. Subito, uno dietro l’altro, come torme
di cani affamati si presentano i pensieri più cupi,
le minacce più funeste. E ogni ardire si sfalda.
Del passato non resta nemmeno una stilla di bene,
non v’è rimedio al peggio che spinge da ogni parte:
cova in ogni parola, si nasconde dietro ogni faccia. E solo
se riesci a trovare la forza di accendere la lampada,
di tornare alla pagina del libro lasciato prima
che il sonno t’avvolgesse, solo allora arriverai
a risillabare la speranza. (Trapela dalle imposte
socchiuse la prima luce dell’alba, livida, incerta.)

                                                                                                               

da Rifrazioni

Rubrica a cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte

 


Pubblicato il 7 Aprile 2023

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