Cultura e Spettacoli

Pane e quotidiano con Franco Fortini (III parte)

Pochi grammi di poesia al giorno per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi

Sul piano famigliare, gli anni Sessanta si aprono con l’adozione della figlia Livia (1961) e con la morte, nel ’62, del padre Dino. Nello stesso anno nasce la rivista «Quaderni piacentini», fondata da Piergiorgio Bellocchio, a cui Fortini collabora. A questa esperienza si affianca quella dei torinesi «Quaderni rossi», dove trova in Renato Panzieri un interlocutore privilegiato. Nel ’63, interrotta la consulenza editoriale per Einaudi e il rapporto con la Olivetti, Fortini comincia a insegnare a scuola. In quell’anno esce la raccolta Una volta per sempre, che riceve ampia attenzione da parte della critica. Dalla metà degli anni Sessanta in avanti si susseguono alcune delle sue opere più importanti: la raccolta di saggi Verifica dei poteri e l’antologia Profezie e realtà del nostro secolo (entrambe nel 1965), L’ospite ingrato (1966), la nuova edizione di Foglio di via (1967) e quella di Poesia ed errore(di fatto un nuovo libro, che esce nel ’69 con il titolo lievemente modificato in Poesia e errore).

 

 

Parabola

Se tu vorrai sapere

chi nei miei giorni sono stato, questo

di me ti potrò dire.

A una sorte mi posso assomigliare

che ho veduta nei campi:

l’uva che ai ricchi giorni di vendemmia

fu trovata immatura

ed i vendemmiatori non la colsero

e che poi nella vigna

smagrita dalle pene dell’inverno

non giunta alla dolcezza

non compiuta la macerano i venti.

 

(da Poesie in errore)

 

Agli amici

Si fa tardi. Vi vedo, veramente
eguali a me nel vizio di passione,
con i cappotti, le carte, le luci
delle salive, i capelli già fragili,
con le parole e gli ammicchi, eccitati

e depressi, sciupati e infanti, rauchi
per la conversazione ininterrotta,
come scendete questa valle grigia,
come la tramortita erba premete
dove la via si perde ormai e la luce.

Le voci odo lontane come i fili
del tramontano tra le pietre e i cavi…
Ogni parola che mi giunge è addio.
E allento il passo e voi seguo nel cuore,
uno qua, uno là, per la discesa.

 

(da Poesia e errore, 1959)

 

Rubrica a cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte


Pubblicato il 21 Settembre 2023

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