Pane e quotidiano con Franco Fortini (IV parte)
Pochi grammi di poesia al giorno per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi
Franco Fortini ha collaborato ad alcune tra le più importanti riviste del Novecento: “Letteratura” di Bonsanti e “Riforma letteraria” di Carocci e Noventa, sotto il regime fascista; e, dopo la guerra, a “Il Politecnico” di Vittorini, nonché a diversi quotidiani: dall’ “Avanti!” (di cui è stato redattore dal l945 al l948) al “Corriere della Sera“, al “Sole-24 0re“. Si è spento a Milano il 28 novembre 1994 all’età di 77 anni.Di lui Giulio Einaudi ha detto: “Era una voce vera, sferzante, anche violenta. L’accoglievo come una boccata d’ossigeno. Gli anni del suo furore rimangono memorabili. Contro gli avanguardismi da vertigine, contro la narrativa di tutto riposo. Era un uomo contro. Mi mancherà. “
Gli alberi
Gli alberi sembrano identici
che vedo dalla finestra.
Ma non è vero. Uno grandissimo
si spezzò e ora non ricordiamo
più che grande parete verde era.
Altri hanno un male.
La terra non respira abbastanza.
Le siepi fanno appena in tempo
a metter fuori foglie nuove
che agosto le strozza di polvere
e ottobre di fumo.
La storia del giardino e della città
non interessa. Non abbiamo tempo
per disegnare le foglie e gli insetti
o sedere alla luce candida
lunghe ore a lavorare.
Gli alberi sembrano identici,
la specie pare fedele.
E sono invece portati via
molto lontano. Nemmeno un grido,
nemmeno un sibilo ne arriva.
Non è il caso di disperarsene,
figlia mia, ma di saperlo
mentre insieme guardiamo glii alberi
e tu impari chi è tuo padre.
(da Questo muro, 1973)
Rubrica a cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte
Pubblicato il 22 Settembre 2023