Cultura e Spettacoli

Pane e quotidiano con Franco Loi (IV parte)

Pochi grammi di poesia al giorno per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi

La svolta decisiva nell’attività poetica di Franco Loi è rappresentata dalla silloge “L’angel”, pubblicata in parte già nel 1981 e poi in versione definitiva nel 1994. In quest’opera poetica alla rappresentazione ironica e in presa diretta si sostituisce una disposizione d’animo contemplativa e meditativa unita alla memoria di luoghi e personaggi che coinvolge la sfera privata del poeta, in cerca della propria identità. Si tratta di un vero e proprio romanzo in versi, che comprende passi anche in genovese, in emiliano e in romanesco. Del 2002 è l’opera “Isman” e del 2007 “Voci d’osteria”. Tra le sue opere più recenti occorre citare, entrambe del 2012, la raccolta poetica “I niül” e il testo “La luce della poesia”, articolata riflessione sull’essenza di questo genere letterario, e nel 2017 “Voci d’un vecchio cantare”. Franco Loi ha collaborato con numerose riviste e ha lavorato per Il Sole 24 ore. E’ morto il 4 gennaio 2021, all’età di 90 anni, nella sua casa di Milano. Un anno prima, in occasione del suo novantesimo compleanno, Garzanti ha riproposto “Da bambino il cielo”, appassionante resoconto autobiografico realizzato in collaborazione con Mauro Raimondi.

 

Noi chiamiamo natura quel che sappiamo, vediamo,

e tocchiamo, viviamo, mangiamo… forse pensiamo…

Ma lei cos’è? Un enigma. Forse sostanza

di quello che nella vita è il pensare,

forse quel vuoto che in un mare così grande

la forma nasconde al velo del suo passare…

Oh che natura pazza! Un gioco del niente.

Tu vuoi starci nel cuore e abbandonarti,

ma lei sbuffa, si fa d’aria, e il vento

ti attira dentro ed è come un allontanarsi,

ed è un desiderio che ti dilania dentro

e soltanto correre ti fa senza riposo…

E allora a chi dar retta? Alla natura?

alla scienza? la religione? il farneticare

della filosofia? o a chi trascura

la faccia d’un qualsiasi dio e le sue creazioni?

Io, per mio conto, ho trovato la cura:

natura lei, natura io, il parlare…

Dunque stiamoci dentro senza paura

e del suo bello lasciatemi da ubriaco cantare.

 

(da Angel – Parte Quarta. III, 1994 )

Rubrica a cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte


Pubblicato il 20 Gennaio 2023

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