Cultura e Spettacoli

Pane e quotidiano con Hilda Dodittle

Pochi grammi di poesia al giorno  per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi.

 Nel 1917 Hilda Dodittle lasciò Londra per andare a vivere con Cecil Gray, un pittore e critico musicale. Rimase nuovamente incinta ma si rifiutò di abortire e di sposare Cecil, con il quale l’amore era ormai finito. In questo periodo finì anche la storia con Lawrence, a causa dei pesanti intrecci amorosi di entrambi e delle conseguenti gelosie. Nel 1918 il fratello Gilbert morì al fronte e poco dopo morì anche il padre. Hilda, dopo queste terribili esperienze, in prossimità del parto, fu colpita da influenza e rischiò seriamente di morire anche lei. Di lì a breve nacque Frances Perdita Aldington, anche se in realtà il padre naturale era Cecil Gray. Si separò da Aldington che, tornato dalla guerra, non tollerava più le storie extraconiugali della moglie. Hilda iniziò una convivenza con una nuova amica che le era stata accanto durante la malattia, Bryher Winifred Ellerman, figlia di un ricco armatore. Le due si erano incontrate nel 1918, poiché Bryher era rimasta incantata dalle poesie della Doolittle. Bryher era anche lei una scrittrice: la loro relazione durò tutta la vita e fu un esempio di sostegno reciproco, anche nei periodi di stress e di crisi, dovuti a relazioni parallele che entrambe si concessero di vivere. In quegli anni Hilda, evidentemente ancora un po’ confusa sul suo orientamento sessuale, incontrò anche il famoso sessuologo Havelock Ellis. Dal 1919 al 1923 Hilda e Bryher decisero di  compiere lunghi viaggi.  Nel 1920 visitarono l’isola di Lesbo, dove Hilda si sentiva particolarmente ispirata. L’anno successivo viaggiarono per tutto l’Egitto. In quel periodo Hilda sperimentò anche delle ‘visioni’ che lei sentì come guida personale e che descrisse nella sua poesia. Le due compagne si spostarono negli Stati Uniti, dove ritrovarono Marianne Moore, che Hilda aveva già conosciuto nel 1916. Iniziò così una relazione a tre. Nel 1923 si stabilirono in Svizzera, ma conservarono il loro appartamento londinese e fecero lunghi soggiorni a Parigi. In questo periodo l’interesse della Doolittle per la psicoanalisi si trasformò gradualmente in interesse per l’occulto. Nel 1924 la Doolittle pubblicò ‘Eliodora ed altre poesie’; nel 1926 scrisse il suo primo racconto, ‘Palimsest’ e poi, nel 1928, ‘Hedylus’.Tra il 1927 ed il 1931 la Doolittle scrisse per ‘Close-up’, una rivista di cinema edita dall’amica Bryher e da un altro amico, Kenneth MacPherson, attore e regista. Macpherson divenne amante sia di Hilda sia di Bryher, ma sposò quest’ultima. La coppia adottò la figlia della Doolittle, Perdita, ma divorziò nel 1927. E’ del 1931 la raccolta ‘Red Roses for Bronze’.

 

Euridice (VII)

 

Almeno io ho i fiori per me stessa,
e i miei pensieri, nessun dio
me li può prendere,
ho il fervore di me stessa per presenza
e il mio stesso spirito per luce;

e il mio spirito con la sua perdita
sa questo;
benché piccola contro il buio,
piccola contro le rocce informi,
l’inferno deve spaccarsi prima che io sia perduta;
prima che io sia perduta,
l’inferno si deve aprire come una rosa rossa
per far passare i morti.

 

(da The God, 1913-17)

Rubrica a cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte


Pubblicato il 15 Settembre 2022

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