Cultura e Spettacoli

Pane e quotidiano con Iolanda Insana (IV parte)

Pochi grammi di poesia al giorno per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi

Il tema della memoria è centrale nella raccolta di Iolanda Insana del 2005, La tagliola del disamore, in cui, nei primi tre poemetti, ritornano le immagini dell’infanzia; i ricordi «sembrano ruotare attorno ad un perno fisso, una figura madre-chioccia». Nel 2012 pubblica la raccolta Turbativa d’incanto. Anche in queste opere il tono è quello della sciarra, pur se meno connotata lessicalmente rispetto alla prima produzione. La critica al mondo contemporaneo, in particolare contro i conflitti armati e la distruzione dell’ambiente, è sostenuta da un ritmo veloce, percussivo.

Iolanda Insana si spegne a Roma nel 2016 per un male incurabile. La morte la coglie pronta e combattiva, quella morte “tutta incrugnata sulla vita” contro cui avrebbe voluto continuare a “sbraitar cantando”. Ha lasciato un numero elevatissimo di scritti, appunti e carte che dimostrano quanto per lei fosse fondamentale non solo vivere la realtà, ma anche trasformarla in parole come queste:“la vita ha profumo di vita/ così dolce/ che scolla i santi/ dalla croce”.

 

 

Spacca la melagrana

(a A.S.)

 

spacca la melagrana
e scarta la scorza che allappa
tinge di nero le dita
e smorza i bottoni delle papille

schiaccia e succhia la frescura rubina

i grani della vita
sono di grana fina
e se ne apprezza il sapore
con forte dentatura

rinegozia l’esistenza
e restituisci al corpo il suo sudore
il suo ardore

non lasciare
che a fare da mantice al fuoco
resti sola e senza fiato
poi che opprime il costato

corri all’arca del mare
a scovare la ricchezza del corpo deviato
e placare il rimorso della siccità
nell’onda che s’azzuffa e si bacia e t’inonda
schiumando di fierezza

 

Iolanda Insana, da La tagliola del disamore

 

Rubrica a cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte


Pubblicato il 26 Maggio 2023

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