Pane e quotidiano con Lina Kostenko (V Parte)
Pochi grammi di poesia al giorno per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi
Lina Kostenko partecipa attivamente alle vicende culturali e politiche dell’Ucraina fino all’indipendenza nel 1991. Nel 1993 scrive la sceneggiatura del film “Černobyl’: veglia funebre” e nel 1994 l’opera vince in Italia il Premio Petrarca.Nel 1999 pubblica un altro romanzo in versi destinato a rapida diffusione: “Beresteèko”.Professore onorario dell’Università Nazionale di Kiev, nel 2002 ha ricevuto la laurea ad honorem all’Università Nazionale di Cernivci. Attualmente vive a Kiev e ha due figli, una dei quali Oksana, avuta dal primo marito, lo scrittore polacco Jerzy Jan Pachlowski, insegna lingua e letteratura ucraina a Roma all’Università La Sapienza. Nel suo poderoso saggio “Civiltà letteraria ucraina, così scrive della madre: «La Kostenko rappresenta per tanti versi un fenomeno letterario unico…E’ un pilastro della tradizione poetica nazionale, ma è nel contempo una innovatrice ardimentosa di moduli decisamente modernisti…Il filo conduttore che unisce tutte le sue opere è l’interiorizzazione del tempo e della storia nella dimensione umana… La parola è la sublimazione dell’esperienza umana, una specie di cronaca etica dell’umanità che “materializza” il tempo, lo rende indelebile…».
Che sia lieve…
Che sia lieve. Come tratto di penna.
Che sia eterno. Come fulgida memoria.
Questa bianca luce – scorza di betulla,
nei giorni neri debolmente bianca.
Oggi ha già provato a nevicare.
Oggi l’autunno soffocava dal fumo.
Che sia amaro. Come il ricordo di te.
Che sia lucente, come ricordo stupendo.
Che non si svegli il telefono della tristezza.
Che il dolore non si desti con le lettere.
Che sia lieve. E’ stato solo un sogno,
Che ha sfiorato le memoria con le labbra.
Rubrica a cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte
Pubblicato il 12 Marzo 2022