Pane e quotidiano con Marcella Continanza (IV parte)
Pochi grammi di poesia al giorno per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi
Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi conferisce a Marcella Continanza nel 1999 la Medaglia della Presidenza per la Rassegna Donne e Poesia e per l’attenzione prestata all’emigrazione femminile in Germania e il presidente Giorgio Napolitano la nomina nel 2008 Cavaliere all’Ordine del Merito della Repubblica per l’impegno civile profuso nel giornalismo e per la qualità della sua scrittura e poesia. La sua sesta e ultima raccolta poetica Solo le muse cantano, è un lavoro di finissima fattura, straordinariamente indicativo di un percorso maturo. La raccolta è suddivisa in quattro parti: Taccuino (2003-2015), Ritratti, Ultime poesie d’amore, La stagione dei lillà, senza dimenticare il poemetto La ragazza dai capelli di Medusa. Tutto nella silloge è perfettamente congegnato: ognuna delle singole parti o sezioni si incastra e combacia con il tutto. Si parte dall’invettiva socio-politica del Taccuino per arrivare al lirismo tenero e nostalgico delle ultime sezioni, dove il linguaggio si ripiega in una tenerezza che indulge al ricordo, alla nostalgia, senza mai scadere nel mero sentimentalismo. La rosa è il fiore “guida” di Marcella. Nella poesia Parole di rose, l’autrice ne esplicita il suo significato simbolico. Marcella Continanza muore a Francoforte il 29 aprile 2020.
Parole di rose
transitano
nel sogno
svelano
l’essenza della spina
il potere
delle gocce scarlatte
celato nei petali.
da Solo le muse cantano, 2015
Nell’ultima rosa dell’estate
mi farò viaggio fra nuvole e vento
e tra una folla di cuori
Verrò a cercarti
da Frammenti, vv. 1-4
Non esistono addii.
E mani non unite.
Cercami nella linfa dell’anima,
senz’altra guida che l’amore.
da Piume d’angeli, 1996.
Rubrica a cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte
Pubblicato il 28 Ottobre 2022