Pane e quotidiano con Marguerite Yourcenar (III parte)
Pochi grammi di poesia al giorno per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi.
Negli anni seguenti Marguerite Yourcenar viaggiò molto, soprattutto in Italia, e fu casuale spettatrice della Marcia su Roma. Nel 1929 pubblicò il suo primo libro in prosa un intimo romanzo epistolare nel quale l’autrice affrontò per la prima volta apertamente il tema dell’omosessualità, grazie alla voce del suo protagonista, che si sofferma sull’analisi della propria esistenza. Nello stesso anno morì l’amato padre.Il 1937 fu un anno fondamentale nella vita dell’artista; non solo incontrò a Londra Virginia Woolf, di cui accettò di tradurre in francese il romanzo ma, tornata in Francia, incontrò a Parigi la donna che sarebbe stata la sua compagna per tutta la vita, Grace Frick, statunitense insegnante di lingua inglese, con la quale, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale nel 1939, si trasferì negli Stati Uniti.
Non cadrò. Ho raggiunto il centro.
Ascolto il pulsare di chissà quale orologio divino
attraverso l’esile parete carnale della vita piena di sangue
di trasalimenti e respiri.
Sono accanto al nocciolo misterioso delle cose come di notte
talvolta
si è accanto a un cuore
un cuore
una cosa piuttosto sudicia
Di competenza della tavola anatomica e della vetrina del macellaio
preferisco il tuo corpo.
Amare a occhi chiusi significa amare come un cieco
Amare a occhi aperti forse significa amare come un folle
– accettare a fondo perduto –
Io ti amo come una folle
Rubrica a cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte
Pubblicato il 9 Giugno 2022