Cultura e Spettacoli

Pane e quotidiano con Mario Luzi (V Parte)

Pochi grammi di poesia al giorno  per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi.

Arrivato alla soglia dei 90 anni, Luzi si rivolge alla sua ex moglie, Elena Monaci, con una dolorosa lettera-poesia contenuta nell’ultimo libro poetico, postmoderno e profetico, pubblicato postumo nel 2009 “Lasciami, non trattenermi”. All’inizio del libro c’è un componimento che ha per titolo:Infra-Parlata affabulatoria di un fedele all’infelicità,l’unico testo poetico che ha per tema  il rapporto familiare e amoroso fra lui e la “ sposa solitaria” che Mario aveva sposato nel 1942.A conferma della sua grande attività poetica, intellettuale e sociale, il 14 ottobre 2004, per Luzi arriva dal  Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi  la  nomina a Senatore a vita.Il poeta morirà a Firenze pochi mesi dopo, il 28 febbraio 2005. Ai funerali solenni del 2 marzo, partecipa lo stesso Carlo Azeglio Ciampi. Luzi viene sepolto nel cimitero di Castello e in sua  memoria è  posta una lapide nella basilica di Santa Croce di Firenze, tra le spoglie dei grandi della storia.

 

Infra- Parlata affabulatoria

 

Ritorno da una visita di rito
alla sposa solitaria,
alla casa abbandonata.
Così si potrà un giorno ricordare
questa lunga camminata. Se non che
non è tanto rituale, questa volta,
l’adusato rito. Un nodo doloroso
mi stringe il cuore nella morsa.
Non dico non fosse accaduto già in passato,
ma ora non riesco a liberarmene –
un momento soprattutto
è confitto nella mente, opprime
la mia, la nostra vita in tutto il suo decorso
lungo gli anni che poi sono seguiti,
per lei anni d’agonia.
Quel momento annulla nel ricordo
tutti gli altri che pure ci furono.
Allora si affrontarono con spavalderia crudele
le nostre proprie vite, si riconobbero contrarie
sciogliendosi dal loro
groviglio dolcemente serpentino.

….
La mia pena è durare oltre quest’attimo.

Ciò di cui ho bisogno
infine è di perdono.
Non so bene di che ma di perdono comunque.
Mettiamo come peccato
le mie inerzie, le mie omissioni.
Ma ora cosa accade? ecco s’aggiunge
ai già troppo numerosi
un aspetto ancora. Che è, da me
o da fuori di me
nasce quell’apparizione?
Non so proprio che dire, ma è là, ora
occupa la mia vista – è un’alba,
sull’ultimo crepuscolo, anzi
è un’alba notturna.
Oh vorrei essere pronto e pari
a coglierla

 

da Lasciami, non trattenermi

 

 

Rubrica a cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte

 


Pubblicato il 26 Febbraio 2022

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