Pane e quotidiano con Nazik al-Mala’ika (I parte)
Pochi grammi di poesia al giorno per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi
Nata a Baghdad nel 1922, Nazik al-Mala’ika è stata la poeta irachena artefice del superamento del verso classicamente concepito, sfociato nel verso libero. La sua attenzione al metro è stata strettamente coniugata al suo amore per la parola in sé. Impegnata in numerose iniziative sociali, ha preso netta distanza da molti aspetti e convenzioni del mondo arabo, combattendo per la conquista di un maggiore spazio delle donne nella società, nelle arti e nella cultura. In una delle sue poesie più famose “Orazione funebre per una donna insignificante” (Lament of a Worthless woman) racconta la storia di una donna uccisa per un delitto d’onore. Nel 1954 ha scritto il saggio “Donne fra due estremi: passività e scelta etica” nel quale chiama le donne a sfidare il sistema patriarcale dell’Iraq. Nazik è stata tra le donne più istruite del suo tempo, parlava quattro lingue. Durante la sua vita ha insegnato “Lingua e letteratura araba” per quaranta anni, nelle università di Baghdad, Kuwait e Basrah.E’ vissuta al Cairo fino al 2007, anno della sua morte.
Un invito a sognare
Suvvia … sogniamo, che la dolce notte si avvicina
e il buio tenero, le guance delle stelle ci chiamano
vieni … andiamo a cercare sogni, a contare fili di luce
e rendiamo il declivio della sabbia testimone del nostro amore
Cammineremo insieme sul petto della nostra isola insonne
e lasceremo sulla sabbia le orme dei nostri passi randagi
e verrà il mattino a gettare le fresche rugiade
e magari spunterà, dove abbiamo sognato, un fiore
Sogneremo di salire verso le montagne della luna
a dilettarci lì dove non c’è fine e non c’è nessuno
lontani … lontani, dove il ricordo
non potrà raggiungerci, poiché saremo al di là della ragione
Sogneremo di tornare fanciulli, noi due , sopra le colline
correremo, innocenti, sulle rocce e pascoleremo i cammelli
vagabondi senza dimora se non la capanna dell’immaginazione
e quando dormiremo ci inzacchereremo di sabbia
Sogneremo di camminare verso ieri e non nel domani
e di arrivare a Babilonia in un’alba fresca
porteremo al tempio, come due innamorati, il patto d’amore
e ci benedirà un sacerdote babilonese con mano pura.
(Traduzione di Mohammed Gassid)
Rubrica a cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte
Pubblicato il 3 Aprile 2024