Pane e quotidiano con Nizar Qabbani (IV parte)
Pochi grammi di poesia al giorno per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi
Nel 1966 Nizar Qabbani si dimise dalle sue funzioni di ambasciatore, ponendo così fine alla sua carriera diplomatica e si dedicò totalmente alla scrittura. Nel 1967 fondò la casa editrice “Manshurat Nizar Qabbani”. Nello stesso anno, gli arabi subirono un duro colpo nella guerra arabo-israeliana, tema che divenne fondamentale nella poesia di Qabbani. Negli anni ‘70 pubblicò altre nove raccolte, tra cui “Book of Love”, “Poems Against The Law” e “To Beirut the Feminine”. Gli anni più prolifici per questo poeta furono gli anni ’80, quando scrisse quasi una dozzina di pubblicazioni come ‘I Write the “History of Woman Like So” e ”A Poem For Balqis”, scritto in memoria della sua seconda moglie, Balqis al-Rawi, morta in un attentato a Beirut. Dopo la morte dell’amatissima moglie si trasferì da Beirut a Parigi, a Ginevra, e infine si stabilì a Londra. Morì il 30 aprile 1998 per insufficienza cardiaca.
Oh donna, chi sei?
Tu, pugnale intruso nel mio passato
tu, docile come gli occhi di un coniglio
morbida come la buccia di una pesca
tu, pulita come una collana di gelsomino
innocente come i grembiuli dei bambini
tu, feroce come la parola,
esci dai fogli dei miei taccuini,
esci dalle lenzuola del mio letto,
esci dalle tazze da caffè
e dai cucchiaini di zucchero
esci dai bottoni della mia camicia
e dai fili del mio fazzoletto
esci dal mio spazzolino da denti
e dalla schiuma del sapone sul mio volto
esci da tutte le mie piccole cose
perché solo così io potrò andare al lavoro
Rubrica a cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte
Pubblicato il 24 Marzo 2023