Cultura e Spettacoli

Pane e quotidiano con Pedro Salinas (III parte)

Pochi grammi di poesia al giorno per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi

Nel 1934 Margarita, la moglie di Pedro Salinas, tenta il suicidio e si salva per miracolo.Katherine non riesce più a reggere il peso della distanza, né quello della responsabilità. Da quel momento “niente fu più lo stesso” scrive “la commozione mi riportò alla realtà. Mi resi conto della natura della nostra relazione e mi sentii in colpa. Stavo facendo del male ad altri.” In seguito Katherine conoscerà e sposerà Brewer Whitmore.Nel 1936, all’inizio della guerra civile, Salinas lascia la Spagna e parte per gli Stati Uniti per un temporaneo incarico. Non tornerà più in patria. Massachusetts, Vermont, Baltimora California, Puerto Rico, sono alcuni dei luoghi in cui si reca per insegnare e per tenere conferenze sulla poesia e la realtà nella letteratura spagnola. Il suo esilio  gli permette di avvicinarsi a Katherine. Si incontreranno per l’ultima volta a Northampton nella primavera del 1951, pochi mesi prima della morte di Pedro. Salinas  morirà a Boston, il 4 dicembre 1951. I suoi resti riposano nell’antico cimitero di Santa Maddalena, a San Juan de Puerto Rico, accanto al mare che cantò nel poema El Contemplado.

Il modo di amare tuo
è lasciare che io t’ami.
Il sì con cui ti concedi
è il silenzio. Ed i tuoi baci
sono offrirmi le labbra
perché a baciarle sia io.
Ma mai parole, né abbracci
mi diranno che esistevi
che tu mi hai amato: mai.

A dirlo son fogli bianchi,
auspici,mappe, telefoni;
tu, no.

E resto abbracciato a te
e non chiedo, per paura
che non sia la verità
che tu vivi e che mi ami.
E resto abbracciato a te
senza guardare o toccarti.
Che non debba mai scoprire
con domande, con carezze,
la solitudine immensa
di amarti soltanto io.

da La voce a te dovuta

(traduzione di Emma Scoles)

Rubrica a cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte


Pubblicato il 16 Febbraio 2024

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