Cultura e Spettacoli

Pane e quotidiano con Rocco Scotellaro (IV parte)

Pochi grammi di poesia al giorno per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi

Rocco Scotellaro muore a Portici il 15 dicembre 1953, a soli 30 anni, a causa di un infarto.Gran parte dei suoi scritti furono pubblicati postumi, grazie a Primo Levi. Ciò gli fece ottenere premi e riconoscimenti, tra cui il Premio Viareggio e il Premio San Pellegrino, entrambi nel 1954. I suoi versi vanno oggi letti avendo ben presenti le condizioni di vita e le lotte dei braccianti africani che ancora rivendicano diritti e dignità così come i contadini di un tempo.Rileggere Scotellaro è riprendere contatto con una limpida voce che dal passato non poi così lontano continua a parlarci.

 

 

Lucania

 

M’accompagna lo zirlio dei grilli

e il suono del campano al collo

d’un’inquieta capretta.

 

Il vento mi fascia

di sottilissimi nastri d’argento

e là, nell’ombra delle nubi sperduto

giace in frantumi un paesetto lucano.

 

(Rocco Scotellaro, 1940)

 

 

Rubrica a cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte


Pubblicato il 21 Aprile 2023

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio