Pane e quotidiano con Victoria Amelina (II parte)
Pochi grammi di poesia al giorno per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi
Prima dell’invasione russa, Victoria Amelina ha lavorato instancabilmente per promuovere la cultura e la letteratura ucraina, partecipando a numerosi eventi all’estero e vincendo prestigiosi premi internazionali. In particolare, ha fondato il Festival della Letteratura di New York, che si teneva nell’omonimo paesino della regione di Donetsk, quasi circondato dai territori occupati. Nel maggio 2023 le bombe russe hanno distrutto il centro culturale di New York dove si teneva il festival. Fin dall’inizio dell’invasione su larga scala, Victoria Amelina ha cominciato a scrivere poesie, ma al centro della sua attività c’era la collaborazione con l’organizzazione Truth Hounds (I mastini della verità) per documentare i crimini di guerra e chiedere giustizia per i crimini internazionali commessi dalle sue truppe sul territorio dell’Ucraina. «Sono una scrittrice ucraina. Sulla mia borsa ho ritratti di grandi poeti ucraini. Sembrerebbe che io debba fotografare libri, arte e il mio piccolo figlio. Ma sto documentando i crimini di guerra della Russia e ascoltando i suoni dell’artiglieria, non la poesia. Perché?», si domandava in un tweet pubblicato a giugno dello scorso anno. Il 27 giugno 2023, Victoria era a Kramatorsk insieme ai giornalisti colombiani che si erano recati lì per parlare con i sopravvissuti ai crimini di guerra. Al momento dell’attacco missilistico russo, stavano cenando in una pizzeria in cui sono rimaste uccise almeno altre dodici persone, tra cui tre bambini, e sessanta sono state ferite. È morta per le ferite riportate il 1° luglio all’ospedale Mečnikov di Dnipro. Aveva 37 anni.
Una donna smarrita vicino al mare straniero.
capelli spettinati, vecchie scarpe sportive,
le labbra screpolate bisbigliano un solo nome.
La gente del posto pensa: avrà perso il marito.
ma io ho udito il nome che lei pronuncia,
non è un nome di uomo, né di bambino.
lei sta accanto al mare ed evoca un mare,
e il mare pensa: avrà perso il marito.
il mare non risponde a quel nome strano e sconosciuto,
solo porta fuori le conchiglie e le pietre aguzze,
solo mormora a modo suo, in lingua marina:
donna, lui tornerà ancora da te,
il tuo Azov.
(10.06.23)
Rubrica a cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte
Pubblicato il 27 Settembre 2023