Pane e quotidiano con Victoria Amelina (IV parte)
Pochi grammi di poesia al giorno per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi
Victoria Amelina stava lavorando al completamento del suo primo libro di saggistica in inglese,War and Justice Diary: Looking at Women Looking at War, un racconto sulle donne che documentano i crimini di guerra russi e vivono la guerra. Amelina aveva riflettuto sul cosiddetto “Rinascimento fucilato”, la generazione di scrittori e artisti ucraini uccisi dal regime sovietico negli anni ‘30. Temeva che la storia avrebbe potuto ripetersi, portando via gli intellettuali dei primi decenni dell’indipendenza ucraina. Purtroppo la sua previsione si è avverata in modo tragico. La sua chiara e convincente capacità di articolare la natura delle atrocità che l’aggressione russa ha inflitto all’Ucraina ha reso Victoria una delle voci nazionali più forti sulla scena mondiale.
Martedì
lui sa, dove lei sarà fra cent’anni
parla di vita lunga come se leggesse un libro.
in questa vita fatta di chiese e passi lenti,
e di città, dove lei, vestita di bianco, ride.
Lei invece domanda del mercoledì, soltanto:
e questo mercoledì, proverai a chiamarmi?
e da qualche parte lontana del paese lui si blocca,
scruta il nero silenzio del boschetto nemico,
scruta la probabilità, la fortuna con un binocolo
e scrive: ti telefonerò sempre di domenica.
Di domenica lei si ferma in centro,
la chiamata risuona per tutta la città,
vibra nelle tasche del vestito, nella sua pancia,
nelle gambe, nella testa e nel seno,
e la donna scoppia a ridere all’improvviso,
piena d’amore e rabbia: è lui,
la sta chiamando di domenica,
– come aveva promesso.
Rubrica a cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte
Pubblicato il 29 Settembre 2023