Cultura e Spettacoli

“Pane e Quotidiano”, Diego Valeri

Il 27 novembre1976muore a Roma il poeta e traduttore Diego Valeri.Era nato a Piove di Sacco (Padova) nel 1887. Minore di tre fratelli, nel 1911 fu intimamente provato dalla tragica perdita del maggiore, Ugo, pittore dallo spirito tormentato che gli trasmise l’amore per l’arte pittorica e per la bellezza dei paesaggi naturali. Diego fu professore d’italiano e latino nei licei, insegnò poi letteratura francese nell’Università di Padova. Esordì come poeta nel 1913, con la raccolta “Le gaie tristezze”. Lirico apparentemente facile, dotato di una grazia naturale e di un sicuro istinto del ritmo e del colore, filtrò nei suoi versi una consumata esperienza di lettore di poesia, da Pascoli a D’Annunzio ai crepuscolari, da Verlaine ai post-simbolisti. Il tema principale della sua poesia è la natura, una natura che vive autonomamente. Fu anche traduttore eccellente di lirici tedeschi  e  francesi. Notevole fortuna ebbe inoltre una sua raccolta di poesie per bambini, “Il campanellino” (1928). Di indole malinconica, fu anche uomo di grandi passioni civili. Restò sempre socialista e antifascista.

 

Finale

Dove tu sali, inebriata allodola,
amoroso pensiero,
perdute sono e memoria e speranza.
Spento ogni suono, morta ogni parola,
pare che il vento della vita dorma.
C’è soltanto quel cielo e quella forma
della tua voce sola;
il tuo canto che vola.

(da “Poesie”, “Lo Specchio” Mondadori, 1967)

rubrica  a cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte


Pubblicato il 27 Novembre 2021

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