Cultura e Spettacoli

Pane e quotidiano, Emilio Praga

Il 18 dicembre 1839, nasce a Gorla, Emilio Praga. Le condizioni agiate della sua famiglia gli permisero di compiere numerosi viaggi in Europa, durante i quali trascorse lunghi periodi a Parigi e si dedicò allo studio di Baudelaire, Hugo, De Musset, Heine. Tornato a Milano cominciò a frequentare gli ambienti della Scapigliatura, divenendone uno dei maggiori esponenti.Accanto alla pittura (nel 1859 espose quattro tele alla Galleria di Brera), Praga coltivò assiduamente la letteratura esordendo con la raccolta di versi ‘Tavolozza’ (1862) e pubblicando in seguito ‘Penombre’ (1864). La morte del padre e il conseguente tracollo economico della famiglia, lo ridusse in miseria e lo spinse ad una vita sregolata, con abuso di alcol e stupefacenti.Per mantenersi scrisse libretti d’opera insieme ad Arrigo Boito, insegnò per un certo periodo letteratura poetica al Conservatorio di Milano e collaborò a varie riviste; ma le sue condizioni economiche rimasero sempre precarie. Nel 1867 pubblicò la terza raccolta ‘Fiabe e leggende’. Separatosi dalla moglie e dal figlio Marco nel 1873, si spense due anni più tardi, a Milano, consumato dall’alcol. Le sue ultime poesie furono raccolte postume nel volume ‘Trasparenze’ (1878), come postumo uscì il romanzo incompiuto ‘Memorie del presbiterio – scene di provincia’.Suo figlio Marco fu tra i fondatori e direttori della SIAE, Società Italiana degli Autori ed Editori.

 

Preludio

 

Noi siamo i figli dei padri ammalati;

aquile al tempo di mutar le piume,

svolazziam muti, attoniti, affamati,

sull’agonia di un nume.

Nebbia remota è lo splendor dell’arca,

e già dall’idolo d’or torna l’umano,

e dal vertice sacro il patriarca

s’attende invano;

s’attende invano dalla musa bianca

che abitò venti secoli il Calvario,

e invan l’esausta vergine s’abbranca

ai lembi del Sudario…

Casto poeta che l’Italia adora,

vegliardo in sante visïoni assorto,

tu puoi morir!… degli anticristi è l’ora!

Cristo è rimorto! –

O nemico lettor, canto la Noja,

l’eredità del dubbio e dell’ignoto,

il tuo re, il tuo pontefice, il tuo boja,

il tuo cielo, e il tuo loto!

rubrica  a cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte


Pubblicato il 18 Dicembre 2021

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