Cultura e Spettacoli

Pane e quotidiano, Giuseppe Tomasi di Lampedusa

Il 23 dicembre 1896, a Palermo, nasceva Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Duca di Palma di Montechiaro. Il giovane rimarrà legato alla madre, che grande influenza avrà sul futuro scrittore e che sarà la sua prima educatrice. A partire dal 1911 Tomasi frequenta il liceo classico a Roma. Nel 1915 si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza; non terminerà però gli studi. Compie qualche viaggio  in compagnia della madre, nel frattempo compie studi sulle letterature straniere. Nel 1932 sposa la studiosa di psicanalisi Alexandra Wolff Stomersee, di nobile famiglia tedesca. La coppia si traferisce a Palermo presso la madre di Giuseppe Tomasi; ben presto l’incompatibilità tra le due donne porta la coppia alla separazione. Nel 1934 il padre muore e Giuseppe eredita il titolo nobiliare. Nel 1940 si rifugia con la madre a Capo d’Orlando. Dopo la morte della madre, avvenuta nel 1946, Tomasi torna con la moglie a Palermo. Durante un viaggio conosce Eugenio Montale e, pare che al ritorno dal viaggio, abbia iniziato a scrivere il suo unico romanzo, Il Gattopardo, che terminerà due anni dopo. Nel 1957 gli viene diagnosticato un tumore ai polmoni che lo porterà alla morte. Il Gattopardo viene pubblicato postumo nel 1958, grazie a Giorgio Bassani; nel 1959, il romanzo vince il Premio Strega. Curiosamente, come il suo antenato protagonista del romanzo, Giuseppe Tomasi di Lampedusa muore in una modesta camera d’albergo a Roma, lontano da casa, in un viaggio intrapreso per cure mediche.

 

 

Così parlammo della Sicilia eterna,

di quelle cose di natura. Parlammo

dell’incanto di certe notti estive in vista

del golfo di Castellammare,

quando le stelle si specchiano nel mare che dorme

e lo spirito

di chi è coricato riverso tra i lentischi

si perde nel vortice del cielo

mentre il corpo, teso e all’erta, teme

l’avvicinarsi dei demoni.

 

rubrica  a cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte


Pubblicato il 22 Dicembre 2021

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