“Pane e Quotidiano” – Graziella Romano, in arte Lalla
Graziella Romano, in arte Lalla, nacque a Demonte (Cuneo) l’11 novembre 1906 da una famiglia di origini ebraiche. Fu pittrice, poetessa, narratrice. Dopo aver conseguito la maturità classica si iscrisse all’Università di Torino. Fra i suoi amici e compagni spiccano personalità del calibro di Mario Soldati e Cesare Pavese. In particolare, è da quest’ultimo che la giovane rimane profondamente colpita. Subito dopo aver conseguito il titolo, come primo lavoro per un breve periodo svolge quello di addetta alla biblioteca di Cuneo, ma in seguito si trasferisce a Torino. Qui inizia a insegnare storia dell’arte nelle scuole medie, coltivando la sua passione per la poesia e per la pittura. Durante la seconda guerra mondiale ritorna a Cuneo, politicamente si lega al movimento Giustizia e Libertà, prendendo parte alla Resistenza. In questo stesso periodo, sotto esortazione di Eugenio Montale, inizia a pubblicare le sue poesie. Il 1941 è l’anno del suo esordio come poetessa, con la pubblicazione di “Fiore”, la sua prima raccolta per Frassinelli, dopo il rifiuto di Einaudi. Quel rifiuto non la turbò per nulla, anzi inviò una copia della raccolta appena stampata all’editore Einaudi con la dedica “A chi non ha voluto stampare questo libro”. In questo stesso periodo, Cesare Pavese le commissiona la traduzione dei “Tre racconti di Flaubert”. L’opera di narrativa che la rivelò al grande pubblico fu “Le parole tra noi leggere”, Premio Strega 1969. Muore nel 2001, dopo una lunga malattia.
Il silenzio
Musiche nascono
sono ancora parole,
soli ardono si spengono
sono ancora tempo.
Solamente il silenzio
oltre il gelo dei mondi
oltre il solitario passo dei vecchi
oltre il sonno dimenticato dei morti
solo il silenzio vive.
rubrica a cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte
Pubblicato il 11 Novembre 2021